ROMA (UnoNotizie.it)

Secondo la Commissione Europea il tonno rosso dovrebbe venire inserito nella lista delle specie in pericolo di estinzione, bloccando il commercio internazionale diretto soprattutto al mercato giapponese. L’Italia invece sta già rimediando un’altra figuraccia internazionale: nel 2008 si è espressa a favore del blocco totale di questo tipo di pesca mentre ora non vuole lo stop alle esportazioni!
Il tonno rosso ha subito, negli ultimi anni, una pesca dissennata e lo stock è da tempo in gravissima crisi, e la specie è a rischio non meno di altre in stato critico come le balene, il lupo,  e la lontra.

Greenpeace accoglie con soddisfazione, dopo anni di battaglie e segnalazioni, la decisione di ieri della Commissione Europea di sostenere il divieto per il commercio internazionale del tonno rosso del Mediterraneo e del Nord Atlantico, ma non comprende i motivi che spingono l’Italia ad opporsi a tale decisione dopo essersi battuta per un blocco totale della pesca alla riunione della Commissione Internazionale per la Conservazione del Tonno Rosso (ICCAT) tenutasi a Marrachesh nel novembre 2008.

La Commissione UE ha ufficialmente sostenuto la proposta di Monaco-Montecarlo per l’inserimento del tonno rosso nell’Alleagato I della Convenzione Internazionale sul Commercio delle Specie in Pericolo (CITES). Ciò implicherebbe la effettiva sospensione del commercio internazionale del tonno rosso fino a che la specie non venga più considerata minacciata da estinzione. L’industria del tonno rosso in Italia muove secondo fonti non ufficiali un giro d’affari di circa cento milioni di Euro l’anno, con un commercio per il 90 per cento destinato al Giappone.

La proposta di includere il tonno rosso nella lista delle specie in pericolo è già stata sostenuta dal presidente francese,  Nicolas Sarkozy, insieme a altri paesi europei tra cui il Regno Unito, l’Olanda, la Germania, la Polonia e l’Austria. Il prossimo 21 settembre l’Unione Europea dovrà raggiungere una posizione comune in vista della riunione della Parti della CITES che si terrà nel marzo prossimo a Doha, nel Qatar.

“La popolazione di tonno rosso è scesa negli ultimi anni a livelli criticamente bassi. Chiunque si opponga al proposto divieto commerciale sta chiaramente mettendo interessi commerciali a breve termine al di sopra della sopravvivenza della specie. In coerenza con le posizioni assunte l’anno scorso all’ICCAT, ci aspettiamo che anche l’Italia appoggi questa” auspica Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace Italia.

Nel 2007 le quote concesse per la pesca al tonno rosso superavano ancora di più del doppio i limiti consigliati dal comitato scientifico per garantire la sopravvivenza e la riproduzione della specie, mentre la pesca illegale in realtà quadruplicava il prelievo totale. Adesso le quote sono state ridotte, ma i controlli sono solo parziali e gli stessi pescatori italiani lamentano che in altri Paesi le attività illegali continuano. 
“Gli stock di tonno rosso sono in pericolo a causa della cattiva gestione e della pesca illegale.. La sospensione del commercio è ormai l’ultima opportunità ed è a tutto vantaggio dei pescatori onesti perché aumenta le possibilità di recupero dello stock” sostiene Giannì.

- Uno Notizie Roma -

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