Un servizio pessimo, anzi inesistente.
 
Non è la prima volta che accade, ma anche oggi è impossibile prenotare una visita medica convenzionata attraverso il CUP regionale.
Né a me, nè a tutti quelli che conosco che hanno abitato lungamente in altre regioni era mai capitato, tanto meno più di una volta e per la stessa ragione.

Nell’era dei collegamenti satellitari, i centralinisti dopo vari tentativi sommessamente comunicano all’aspirante utente: “Ci sono problemi di collegamento con l’Azienda Sanitaria Locale di Viterbo. Per prenotare, se vuole, può recarsi direttamente agli sportelli degli Ospedali o dei Poliambulatori”.

Se vuole? Tradotto sarebbe: se vuole tentare la sorte pur sapendo che arrivato a destinazione, in genere dopo almeno una quarantina di chilometri, si potrebbe sentir dire “mi spiace ma le liste d’attesa si riapriranno fra otto mesi, provi all’Ospedale di Vattelapesca”, che solitamente si trova ad altrettanti chilometri di distanza.

Forse sarebbe ancor meglio dire “se può”: se può abbandonare il posto di lavoro, se può muoversi autonomamente, se possiede un’automobile o una motocicletta, se ci sono i servizi di linea (di terra, primordiali, non si pretende certo il collegamento via aerea…) che collegano il suo paesello al più vicino ospedale o ambulatorio e da qui lo possono portare efficacemente e comodamente in giro per la provincia, se è in condizioni che le consentano di muoversi, se sa che in quel presidio effettuano tale visita.

Mi chiedo perché in casi come questi e in condizioni logistiche così disperate non sia attivo un servizio provinciale, anziché regionale. In totale avremmo 5 numeri verdi su cui operare, uno per provincia, anziché su un unico numero. Ben poco disagio a fronte di un servizio probabilmente meno accidentato.
 
Oppure si potrebbero attivare direttamente i centralini degli ospedali.
 
Oppure si potrebbe riattivare finalmente il tanto sbandierato servizio LAit, progettone sparito nel nulla già nel 2008, che avrebbe visto attivata la Pubblica Amministrazione laziale attraverso anche i moderni mezzi informatici oltre al telefono
(
http://saperi.forumpa.it/story/34070/regione-lazio-al-recup-web-le-prenotazioni-line).

In più, senza sorpresa, verifico che il telefono verde dell’intramoenia (la possibilità per un medico di svolgere visite private a tariffe ridotte utilizzando spazi e tempi pubblici) non è regionale ma provinciale.
 
Quindi, consoliamoci, a quel numero si può (volendo e potendo) prenotare anche oggi che il collegamento con il servizio pubblico convenzionato non c’è.

Christiana Soccini


- Uno Notizie Tarquinia -

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