L’inciviltà di ritorno e  la discesa dei nuovi barbari pongono  in evidenza la vecchia questione morale.  Per questo i  “laudatores  temporis acti “ e i “ Savonarola “ del terzo millennio   non vanno irrisi anche perché  l’antico detto “ a mali estremi estremi rimedi  “ s’attaglia alla situazione di degrado comportamentale delle Pubbliche Istituzioni  avallando la veridicità d’un altro detto popolare : “ Il pesce puzza dalla testa “.

Per un cittadino comune, che usa il raziocinio  per comprendere  gli eventi, è impossibile tacere quando assiste allo scempio delle norme costituzionali: art.32 sulla tutela della salute individuale e collettiva; art. 43  sullo sfruttamento delle fonti energetiche  per pubblica utilità e NON per interessi lobbistici.


Il Principio di precauzione ( cioè: di prevenzione ) è statuito dalla Corte costituzionale dal 2005 e accettato dalla Corte di Giustizia europea  ma disatteso  con albagia da tutte le Autorità pubbliche: dal Presidente, massima carica, fino all’ultimo consigliere di circoscrizione.


Nel caso specifico che interessa la comunità comprensoriale (circa 150 mila cittadini soggetti all’impatto ambientale del maxipolo energetico Montalto – Civitavecchia ) ,  esiste il Decreto Marzano ( dic 2003 ) che autorizzò la conversione a carbone polverizzato di TVN ponendo varie prescrizioni... tuttora ampiamente inapplicate  ! 

Di fatto è stata stravolta  sia la ratio sia la prassi  dei dettami cogenti a difesa dei fragili equilibri ambientali e antropici. Sono ormai sei anni ( un’eternità per i ritmi convulsi della “ inciviltà tecnologica “ ! ) che si violano le norme del Decreto ma nessuna Autorità di garanzia, d’indirizzo e di controllo muove un dito a difesa di una popolazione in via di lenta, inesorabile  estinzione a causa del dissesto sanitario e ambientale .


Lo sviluppo di una comunità civile dev’essere “sostenibile" , non  “selvaggio “ , altrimenti diventa la clava con cui i nuovi barbari (= lobby politico-plutocratiche, avide e amorali )  percuotono  le teste dei sudditi “calpesti e derisi “ i quali si chiedono:


a) perché il Legislatore è così obnubilato da  misconoscere che l’economia selvaggia arreca danni irreparabili agli equilibri energetici del pianeta ?


b) perché si concede alle consorterie pubblico-private  lo scempio del territorio, il dissesto atmosferico, marino, sotterraneo con sofferenza irreversibile di ogni entità vitale ( piante, animali, uomini )?


c) perché tollerare l’esistenza di caste politico – economiche – plutocratiche , rinserrate in una anacronistica turris eburnea, ammantate di privilegi medievali, distanti anni-luce dalle realtà sofferte e invivibili dei nuovi servi della gleba ?


I pochi illuminati apostoli  dell’uguaglianza, del rispetto reciproco, della tolleranza che non sconfini nel permissivismo pseudo altruista, si battono per creare un mondo più giusto, un tessuto socio-economico più laborioso, più coerente con i diritti elementari di ogni uomo.

E’ questo il sogno di un delirante ? NO ! 

Non è un delirio, ma la naturale aspirazione  ad una realtà nuova.

Non è un miraggio, ma la visione di  un equilibrato sistema di convivenza fra pari, affratellati dalla speranza  d’un mondo migliore,  fondato sulle attese di una società equilibrata dove il debole s’appoggia al forte, il malato al sano, il derelitto al fortunato .

E’ un’utopia ?

No: è una realtà raggiungibile , se gli egoismi si stemperano in una solidarietà fondata su regole chiare, rispettate anche – soprattutto ! – dai potenti della terra .


Dr Paolo Giardi 
Portavoce del Coordinamento dei Medici per la difesa della salute e dell’ambiente




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