Tuscia, ultime notizie Viterbo, l'ANPI lancia un'appello invitando ad iscriversi all'Associazione Nazionale dei partigiani d'Italia

ANPI, dati tesseramento 2009

Nel 2009 le iscrizioni al nostro Comitato provinciale sono state 151 (per € 2.253 di introiti), di cui 40 attribuibili alla sez. Emilio Sugoni di Nepi: 12 in più rispetto all’anno precedente. Nel giro di quattro anni abbiamo quasi raddoppiato il numero dei tesserati. Dei 151 iscritti, 37 sono donne (24,50%).

A livello anagrafico, dove il più anziano è del 1919 e i più giovani del 1988, il nostro iscritto medio ha sempre meno anni; l’anno medio di nascita dei tesserati 2009 è stato il 1957 e qualcosa: uno in più rispetto all’anno prima.

Per le qualifiche: vi sono sette Combattenti partigiani (banda Mariano Buratti, banda Domenico David, divisione Taurinense – Garibaldi, Esercito popolare di liberazione jugoslavo, Gruppo Legnano, e varie Brigate Garibaldi), due Staffette partigiane (banda Biferali e banda D’Ercole - Stalin) e un Volontario della libertà (Cln Andrea Baldi).

Due donne sono iscritte come vedove e una come sorella di partigiano. Sei sono invece le iscrizioni onorarie (quattro come familiare di caduto e due per particolari benemerenze verso la Resistenza).

I restanti 132 iscritti sono “soci sostenitori antifascisti”.


Attività svolte nel 2009
Le iniziative pubbliche che hanno visto il nostro Comitato come principale organizzatore o partecipe nell’anno da poco conclusosi, sono state ben 19 (tra allestimenti mostre, congressi, conferenze e incontri pubblici, presentazioni e pubblicazioni varie, cartacee e audiovisive), in collaborazione con associazioni, enti locali e partiti. A queste vanno aggiunti 14 comunicati stampa (escludendo quelli d’indizione delle iniziative). Tre sono, invece, le iniziative pubbliche che ci hanno visti ospiti.
Siamo quindi tra le realtà associative più prolifiche del Viterbese.


In merito ai comunicati stampa, vanno segnalati i due inerenti alla questione foibe, principale veicolo per gli attacchi mistificatori del revisionismo strumentale contro la Resistenza.

Il primo riguarda l’intestazione al volontario viterbese in Jugoslavia Carlo Celestini del cippo in piazza Martiri foibe istriane di Viterbo, che lo vuole, appunto, “sacrificato nelle foibe” nel 1945. Dalla documentazione conservata all’Archivio di Stato di Viterbo non emerge affatto che questi sia stato infoibato e non si riesce a capire su quali basi l’Amministrazione comunale di Viterbo abbia svolto la pratiche per l’intestazione.

L’altro caso riguarda invece Vincenzo Gigante, un poliziotto pugliese di stanza a Fiume cui l’estate scorsa l’Associazione nazionale Polizia di Stato (Anps) di Capranica ha solennemente intestato la propria sezione, in quanto infoibato dai comunisti di Tito nel 1945.

Anche qui, non si capisce su quali basi, mentre sono proprio gli enfatici reportage dei giornali sulla cerimonia d’intestazione a suscitare seri dubbi.

In ambedue i casi non c’è stata risposta da parte dei diretti responsabili.

Su Celestini, gli esponenti della maggioranza al Comune di Viterbo tacciono; su Gigante, l’Anps non ha emanato alcuna nota a seguito del nostro comunicato, né i giornali che hanno riportato la cerimonia sono tornati sull’argomento.

Tuttavia, per ambedue gli interventi, ci sono arrivate alcune lettere, prive, va da sé, di documentazione sulle questioni sollevate ma in compenso ricche di insulti e accuse d’ogni tipo, che non hanno fatto altro che suffragare ulteriormente l’infondatezza di operazioni che di storico non hanno nulla.

Che conclusioni trarne?    


I fatti salienti del 2009 per il nostro Comitato sono stati: il 22 febbraio, nella conferenza d’organizzazione, l’inserimento nel direttivo del Comitato del professor Alfio Cortonesi, docente di Storia medievale, divenuto in estate preside della facoltà di Conservazione dei beni culturali, presso l’Università degli studi della Tuscia: una presidenza che si sta distinguendo per il suo spiccato carattere democratico, soprattutto nel rapporto con gli studenti.


Il 29 marzo, veniva a mancare il nostro Presidente Biagio Gionfra, Combattente partigiano nella 75^ Brigata Garibaldi.

Il giorno dopo, decine e decine di persone gli rendevano omaggio ai funerali a Vignanello e al tempio crematorio del Cimitero di Viterbo.

Il 23 maggio, nel congresso straordinario a seguito della morte di Gionfra, è stato eletto Presidente del Comitato provinciale Renato Busich, classe 1920, Staffetta partigiana della Banda Biferali, mentre, a diverso titolo, hanno fatto ingresso nell’organismo dirigente: Giovanni Boldrini, Letizia Corvi, Franco Marinelli, Guerrino Pizzi e Anna Maria Sambuci; tutti distintisi in questi anni per l’opera di tesseramento e per la partecipazione alle attività.


Per il 2010
Con la morte di Gionfra, il nostro Comitato non si è privato solo di una grande persona e di un valoroso Partigiano ma anche di un organizzatore eccellente.

Al momento nessuno tra i partigiani da noi iscritti è in grado di partecipare alla vita organizzativa dell’Anpi, spettante ormai alle generazioni che non hanno vissuto la Resistenza; un’ineluttabilità a cui, anche a livello nazionale, la nostra Associazione si sta preparando già da qualche anno.

Nell’ultimo congresso nazionale (Chianciano, 2006) si è deciso di non sciogliere l’Anpi, aprendola, al contrario, ai giovani.

Come vediamo nella nostra realtà, questa decisione sta dando i suoi frutti.

Tuttavia non è ancora sopito il dibattito tra chi vuole che l’Anpi continui così come la conosciamo e chi sostiene che, venuto a mancare l’ultimo partigiano, essa non avrà più senso, confidando nel ruolo di conservazione della memoria di fondazioni e istituti vari.

Per ora ci siamo e, pensando alla situazione politica nazionale e, a maggior ragione, a quella del Viterbese, possiamo aggiungere per fortuna, dinanzi ad un mondo politico che, aldilà dei richiami retorici a intermittenza, non fornisce certo un buon servizio alla memoria storica, offrendo il più delle volte una sponda al revisionismo strumentale.

L’Anpi rappresenta evidentemente un baluardo a difesa dei valori resistenziali, premiato dalla crescita di adesioni e consensi.


Si pensi alla battaglia contro il conferimento dell’Ordine del tricolore ai combattenti di Salò, vale a dire l’equiparazione tra repubblichini e partigiani (DDL 1360), per la quale, il 3 aprile, all’Upte di Viterbo, abbiamo tenuto un incontro pubblico
con la presenza di Armando Cossutta (vicepresidente vicario dell’Anpi nazionale) e l’adesione di gran parte del mondo politico e associazionistico locale.

La legge sarà ritirata subito dopo il 25 Aprile, proprio a seguito della massiccia mobilitazione promossa dall’Anpi, di cui l’appuntamento viterbese è stato un tassello.


Abbiamo già iniziato le attività per l’anno in corso: in occasione della Giornata della Memoria c’è stata l’ormai tradizionale celebrazione alla sala consiliare del Comune di Nepi, organizzata dalla nostra locale sezione, mentre a Viterbo, il giorno dopo, abbiamo preso parte all’assemblea d’istituto del Liceo classico Mariano Buratti con un intervento di Ernesto Nassi, segretario del Cp Anpi Roma.


Tra breve presenteremo il nostro nuovo documentario-intervista Pokret! (Avanti!), Partigiani italiani nella Resistenza jugoslava (1943-1945), per la regia di Giuliano Calisti.


Silvio Antonini
Segretario e Portabandiera

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