L'aeroporto di Agrigento su Striscia la notizia, probabilmente ci finirà anche quello di Viterbo - Riteniamo significativo per coloro che seguono con interesse il dibattito sempre vivo sulla fattibilità o meno di un aeroporto statale ed internazionale a Viterbo quanto – sulla scorta dell’indagine conoscitiva conclusa dalla Commissione Trasporti sulla situazione aeroportuale italiana – è venuto a dichiarare il Presidente dell’ENAV Riggio, in due distinte ma ravvicinate occasioni e a diverso interlocutore, relativamente alla sostenibilità del progetto “aeroporto Agrigento” su cui in più di un occasione si è soffermata in modo pungente anche “striscia la notizia”.


Il Presidente ENAC, nella prima, indirizzata al Presidente della Regione Sicilia Lombardo – nel lamentarsi che i suoi corregionali ingiustamente lo indicano come un nemico  degli agrigentini – rammentando la competenza di ENAC in merito alla localizzazione di nuovi aeroporti, ribadisce l’avviso che non vi siano elementi sufficienti tali da far ritenere il progetto sostenibile ed economicamente autosufficiente.


Nella seconda, rivolta al Prefetto di Agrigento  sottolinea che “ l’orientamento statale in materia di aeroporti, in base al documento della Commissione Trasporti della Camera approvato lo scorso mese, è quello di non procedere alla costruzione di nessun nuovo aeroporto di livello statale, salvo le delocalizzazioni funzionali, come nel caso di Ciampino e di Capodichino, a totale carico degli attuali concessionari.”

Tuttavia subito dopo, sostiene Riggio, che per un aeroporto non statale (e quindi regionale), l’esame preliminare informale condotto sulla base di un progetto presentato dalla Provincia di Agrigento, ha consentito di esprimere, salvo i necessari ulteriori approfondimenti, un parere positivo.


Due brevissime considerazioni:

lo Stato, nel rispetto delle competenze regionali, potrebbe, per quanto affermato, far proliferare aeroporti in Italia, in barba a quello che sarà il piano nazionale (di cui sono state appena tracciate le linee guida) e ritenere di “rilievo sociale ed economico una infrastruttura” anche se ritenuta “non sostenibile” e non “autosufficiente sul piano economico” quindi destinata ad un perenne bilancio in rosso (ripianato da chi?);


non si dovrebbe procedere a costruzioni di nuovi aeroporti statali salvo le delocalizzazioni funzionali (quale ad es. la  migrazione di Ciampino a Viterbo di cui tanto si parla e che Riggio si guarda bene  di citare) che comunque saranno a totale carico dei concessionari (ADR come noto nell’eventuale caso di Viterbo);


In merito alla seconda considerazione, che sta molto a cuore dell’esercito dei fautori del mega aeroporto Viterbese, rivolgo a Lei Direttore e – per il Suo tramite al Presidente Riggio – il seguente quesito:


Ma ADR, per Viterbo, si dovrà fare carico anche di tutte le spese di potenziamento della logistica territoriale (rete di comunicazioni stradali e ferroviarie di collegamento con Roma e di viabilità locale, strutture di sostegno all’aeroporto etc.), ben più costose dell’aeroporto stesso,  per renderla adeguata alle esigenze funzionali di un aeroporto pensato per ospitare inizialmente 5 milioni passeggeri anno e destinato a crescere nel tempo?


Ed ancora ma in tutto ciò la SAVIT ed il suo Consiglio di Amministrazione (non sappiamo se remunerato o meno e a quale titolo) che c’azzecca visto che tutto dovrà far capo ad ADR (Società Aeroporti di Roma)?


Legittima curiosità di un cittadino.

 Bruno Barra

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