A Roma, presso il nuovo Cinema Aquila, in Via L’Aquila 68, è stato proiettato un documentario dal titolo: “Roma – Mekele. I sapori dell’incontro e dello scambio” (regia Antonio Ciano), che ha illustrato, con scatti fotografici e brevi filmati, un progetto di scambio culturale e professionale avvenuto in Etiopia dal 5 al 23 novembre 2009. A commentare queste immagini, di grande impatto visivo, gli utenti dei Centri Diurni “San Paolo” e “Villa Lais”, che con la loro voce, piena di emozione, hanno raccontato la propria esperienza e l’emozioni percepite durante la loro cooperazione in questo progetto, che ha coinvolto anche alcune donne etiopi, che usufruiscono dei programmi di formazione professionale offerti da “Mums for Mums”.

Quest’associazione, nata a Mekele nel 2001, interviene a favore delle categorie più svantaggiate della società, giovani mamme capofamiglia e malate di HIV, organizzando corsi di formazione in vari ambiti tra cui: cucito, ricamo, cucina, ecc. L’obiettivo, renderle economicamente autosufficienti.
Il progetto “I sapori dell’incontro e dello scambio”, finanziato dal Comune di Roma, nasce con una duplice attitudine: quella di offrire agli utenti e operatori del Dipartimento di Salute Mentale una realtà diversa dove interagire, ma anche di rendersi utili e attivi in una società con cultura e territorio differenti. La scelta è ricaduta sulla Città di Mekele, in quanto, da anni si svolge attività di formazione analoghe a quelle realizzate in Italia da due centri.
I Centri Diurni “San Paolo” e “Villa Lais”, che dipendono al Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma C, si occupano della riabilitazione nonché del reinserimento sociale di utenti dei servizi psichiatrici, attuando una completa realizzazione della riforma psichiatrica, iniziata con l’approvazione della Legge 180 che ha abolito i manicomi e le strutture coercitive nei confronti delle persone con disagio psicologico.
Lo scambio culturale tra i centri diurni e “Mums for Mums” si è concretizzato con la realizzazione di due “laboratori” uno di tessitura per affinare le tecniche di produzione (tessuti con cotone biologico) mediante l’utilizzo di telai tradizionali, l’altro di cucina impartito da personale della Cooperativa Sociale Integrata “Abecedario” di Roma che grazie all’utilizzo del lievito madre, portato dall’Italia, hanno preparato pane e pizza.
Si è perciò creato uno scambio tra tradizioni culinarie, utilizzando la nostra competenza al fine di agevolare e migliorare la situazione dell’igiene e della panetteria che fino ad allora usava lievito chimico, con un notevole costo. Si è inoltre diversificato il prodotto al fine di aumentare il mercato di vendita, che è delimitato al solo quartiere periferico.
Importante e significativo è stato l’incontro con alcuni rappresentanti di Slow Food Internazionale, associazione no profit che da vent’anni promuovere, in primis, l’educazione del gusto e preserva la biodiversità agroalimentare. Una testimonianza, questa, come anche altre associazioni, con uguali e lodevoli fini, opera per i più deboli in Africa. Infatti, Slow Food e la Fondazione Slow Food per la Biodiversità ONLUS da anni è anche in Etiopia per tutelare e sostenere la produzione di due presidi (progetti per tutelare i piccoli produttori, garantendone un futuro e sbocchi di mercato): il Miele bianco di Wukro (fioriture di salvia, fico d’india, euforbia) prodotto nel Tigrai e il Miele del Vulcano di Wenchi (da Erica arborea e Egynia abyssinica), raccolto nella regione Oromia.
Andrea Russo

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