Questa volta Greenpeace dà una bella iniezione di ottimismo: secondo il suo quinto rapporto "Solar Generation", redatto insieme all´European photovoltaic industry association (Epia), «entro il 2030 il solare fotovoltaico fornirà energia elettrica a due terzi della popolazione mondiale, oltre 4 miliardi di persone». Entro quella data dovrebbero essere installati 1.800 GW di pannelli solari nel mondo, che produrranno 2.600 miliardi di chilowattora, il 14% del fabbisogno mondiale di elettricità, oltre il doppio di quanto fornito oggi dal nucleare, e senza i pericolosi effetti collaterali della gestione delle scorie.

Secondo Ernesto Macias, presidente di Epia, «Il nuovo rapporto conferma l´imponente crescita del fotovoltaico nel mondo e dimostra che, con adeguate politiche di sostegno, il fotovoltaico ha le potenzialità per divenire una delle maggiori fonti energetiche su cui contare».

Il rapporto stima che il fotovoltaico darà energia a 1,3 miliardi di persone nelle aree urbanizzate, e a più di 3 miliardi in aree non ancora raggiunte dall´elettricità.

«Un tale sviluppo è parte della rivoluzione energetica necessaria per affrontare i cambiamenti climatici e ridurre le emissioni globali di gas serra del 50% al 2050 - dice Francesco Tedesco, responsabile campagna energia e clima di Greenpeace - Nonostante il ´boom´ che sta avendo la tecnologia in Italia, si potrebbe fare cento volte tanto. Ancora oggi oltre l´82% degli incentivi alla produzione di energia elettrica vanno a impianti a base fossile e non alle fonti rinnovabili».

Secondo un´elaborazione di Greenpeace su dati "Rapporto Gse 2007", "Relazione Aeeg del 2008", "Relazione Annuale Gme 2007", in Italia nel 2007 sono stati elargiti, attraverso il meccanismo CIP6, circa 3,7 miliardi di euro alle fonti fossili "assimilate", al solare fotovoltaico sono andati solo 26 milioni di euro, meno dell´uno per cento. L´associazione ambientalista ha diffuso anche i dati in milioni di euro relativi agli incentivi per le diverse fonti energetiche: da CIP6, 846,9 per idroelettrico, eolico, geotermico, biomasse; 59,1 da incentivi da certificati verdi per idroelettrico, eolico, geotermico, biomasse, rifiuti; 26 da incentivi da fondi pubblici attraverso "Conto Energia" per solare fotovoltaico; 3746,5 da CIP6 per combustibili fossili di processo, residui raffinazione; 629,8 da CIP6 per rifiuti.

«Un tale squilibrio è inaccettabile: occorre "liberare" risorse destinate alle fonti fossili per il rapido sviluppo delle rinnovabili - sottolinea Tedesco - Assistiamo invece a un folle piano per il ritorno al nucleare, e all´inaugurazione di nuove centrali a carbone. È così che il Governo pensa di centrare l´obiettivo europeo per il 25% di rinnovabili al 2020?».

Secondo "Solar Generation", già nel 2015 in Italia e nell´intera Europa meridionale diventerà economicamente competitivo produrre energia fotovoltaica invece che utilizzare fonti fossili, nel 2020 lo sarà anche per il resto dell´Europa: «la rivoluzione solare permetterà di tagliare 1.600 milioni di tonnellate di CO2 nel 2030, pari alle emissioni attuali di Italia e Germania, e creare milioni di nuovi posti di lavoro. Già oggi sono circa 120mila i ´colletti verdi´ che lavorano nel fotovoltaico nel mondo. Il rapporto prevede che il dato potrà raggiungere i 2 milioni nel 2020, e 10 milioni nel 2030».
 
 
Coordinamento Comitati per la Salute della Piana di Prato e Pistoia

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