Piemonte, ultime news Asti: Etruschi in mostra a Palazzo Mazzetti - UnoNotizie.it - “Circa centoquaranta opere lasciano temporaneamente i Musei Vaticani per raggiungere la terra piemontese, per un’operazione culturale di cui vado giustamente orgoglioso, - ha dichiarato il direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci nel presentare a Roma, la Mostra - Una selezione significativa delle testimonianze di questa remota civiltà dell’Italia antica, parte come ambasciatore di un grande museo. Esse raggiungeranno altri reperti, messi generosamente a disposizione dalle istituzioni museali italiane, alcuni inediti, altri normalmente poco visibili. Questa mostra, concluse le celebrazioni per il 150° anniversario dell’Unità, è quindi un contemporaneo omaggio all’Italia, alla sua storia millenaria e a quella più recente. Quell’Italia di cui l’odierno piccolo Stato del Papa, pur nell’universalità del suo mandato, è per geografia e storia culturalmente parte”.
Gli Etruschi tornano in Piemonte dopo 45 anni dall'ultima esposizione che ebbe luogo a Torino nel 1967, con la grande mostra 'Etruschi. L'ideale eroico e il vino lucente'. Una rassegna che espone a Palazzo Mazzetti, fino al 15 luglio prossimo, 300 oggetti, in molti casi inediti, in alcuni casi esposti per la prima volta o poco conosciuti, dei quali 140 provenienti dal Museo Gregoriano Etrusco dei Musei Vaticani e gli altri dalle principali collezioni etrusche italiane. Curata da Alessandro Mandolesi e Maurizio Sannibale con la collaborazione scientifica dei Musei Vaticani, il sostegno della Regione Piemonte, il coordinamento organizzativo di Civita, la mostra e' promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. ''Con questa esposizione -spiega Michele Maggiore, presidente della Fondazione- vogliamo celebrare la riapertura, dopo i restauri, di Palazzo Mazzetti, una dimora settecentesca della nobile famiglia astigiana, che ricorda i fasti dell'aristocrazia bancaria della citta'. Il palazzo sara' sede non solo di mostre, come quella sugli Etruschi, che della Pinacoteca di Asti ma anche di eventi culturali importanti per tutto il territorio''.
L'esposizione vuole sottolineare il rapporto tra gli Etruschi, che banchettavano con il 'vino lucente', e la citta' del vino per eccellenza. Ma vuole soprattutto indagare sul ruolo storico-culturale tra Mediterraneo ed Europa che questo popolo svolse nell'antichita'.
La sede di Asti non è casuale: viene infatti esposto, per la prima volta in città, l’elmo crestato villanoviano in bronzo, celato per molti secoli nelle acque del Tanaro e riportato alla luce alla fine dell’Ottocento. Il copricapo, simbolo del primo contatto fra Etruschi e comunità della valle del Tanaro, è il punto di partenza per approfondire le relazioni più remote fra il Mediterraneo greco e orientale e l’Occidente etrusco.
L’elmo di Asti risale alla fase “villanoviana” (inizi del I millennio a.C.), cultura italiana dell’età del Ferro in cui identifichiamo i primi Etruschi, caratterizzata dal rituale funerario crematorio e dalla forte connotazione guerriera delle figure di potere.
L’esposizione si articola in due parti, raccordate da un affascinante percorso nei sotterranei voltati in cotto di Palazzo Mazzetti. La prima descrive l’importazione dell'ideale eroico e dei costumi "omerici" in Etruria, attraverso una serie di temi che caratterizzano le prime fasi della civiltà etrusca: commercio, mito, atletismo, costume, cura del corpo. Con la diffusione dell’epopea omerica nella nostra penisola muta l’autorappresentazione delle figure più autorevoli della società etrusca che aderiscono all’ideale del principe-eroe e si distinguono, oltre che per le capacità militari, anche per le enormi ricchezze accumulate e le usanze cerimoniali. Particolari ambientazioni richiamano le virtù dei principi e dell’aristocrazia etrusca come la suggestiva ricostruzione, con oggetti reali, di un guerriero-oplita di età arcaica, il cui volto è celato dalla splendida visiera in bronzo, proveniente dai Musei Vaticani.
La seconda parte della mostra si apre con il banchetto, nelle sue diverse rappresentazioni documentate da servizi di pregio, arredi ed eloquenti immagini di pittura e scultura. In mostra sarà inoltre riunificato per la prima volta il pregevole sarcofago dei Vipinana da Tuscania, custodito nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze con l’immagine del defunto banchettante sul coperchio e il mito dei Niobidi sulla cassa. appartenente alla collezione del Museo Gregoriano Etrusco. La sezione si chiude con una suggestiva rassegna di immagini di Etruschi, composta da una rassegna di teste votive provenienti da santuari, dal bambino in fasce all’anziano, fino a due volti grotteschi, di grande intensità emotiva, usciti per l’occasione, in anteprima, dai depositi dei Musei Vaticani.
Infine si potrà ammirare un lussuoso gabinetto "etrusco" del Castello di Racconigi, commissionato dal Re Carlo Alberto di Savoia al genio artistico di Pelagio Palagi esempio della diffusione del gusto artistico "all'etrusca" che si diffuse in Europa fra Sette e Ottocento. Per la prima volta sono raccolti assieme disegni originali, arredi e decori dello studiolo neoclassico: un omaggio al rapporto fra Etruschi e Savoia e al gusto artistico “all’etrusca” che si diffuse in Europa fra Sette e Ottocento.
Il percorso espositivo sarà illustrato con attività didattiche – visite guidate, laboratori e lezioni introduttive – per scuole, famiglie e gruppi.
La visita alla mostra sarà arricchita da serate a tema con degustazioni e possibilità di abbinare visite alla città e al territorio.
Antonella Fiorito