La puntata si intitola "CONTANTI saluti al nero"
Di Stefania Rimini
L'Italia
è il paese del contante: 9 volte su 10 per pagare si tirano fuori i
soldi piuttosto che fare un bonifico o usare una carta di pagamento. Non
a caso, l'Italia è anche il paese del "nero" secondo l'Eurispes è di
540 miliardi, corrispondente al 35% del Pil, secondo l'Agenzia delle
Entrate invece abbiamo un sommerso intorno ai 300 miliardi, che dà luogo
a 120-150 miliardi di evasione favorita proprio dal grande uso di
denaro contante.
Proviamo solo a pensare cosa potremmo fare con 150
miliardi in più all'anno: rilanciare l'occupazione, ridurre le tasse,
ripagare il debito... La realtà è invece che a fare il nero collaborano
tutte le categorie, "perché altrimenti non ci si sta dentro". C'è il
padrone di casa che si fa pagare una parte dell'affitto in nero, c'è
l'inquilino che paga l'artigiano senza fattura per risparmiare l'iva,
c'è il professionista che fa lo sconto al cliente se non gli chiede la
ricevuta, c'è il dipendente che si fa dare una parte del salario fuori
busta, c'è il fornitore che vuole essere pagato una parte in nero, c'è
l'esercente che non rilascia lo scontrino. La microevasione si alimenta
proprio grazie ai pagamenti in contanti e all'anonimato che questo tipo
di pagamento garantisce.
Forse non è una coincidenza che circa i 4/5
delle banconote da 500 euro sono localizzate nelle province di Cuneo
vicino alla Svizzera, di Forlì vicino a San Marino e nel Triveneto,
ovvero i trampolini di fuga dei capitali. Per non fare la fine della
Grecia il Governo Monti ha aumentato le tasse, ma siccome le tasse sono
troppo alte, la gente evade e siccome la gente evade, non si possono
abbassare le tasse. Come si fa a spezzare questo circolo vizioso? Il
governo Monti ha puntato sulla tracciabilità, che vuol dire che non
conviene evadere perché con un semplice incrocio di banche dati se ne
accorgono subito. E quindi ha ripristinato l'elenco clienti-fornitori
già abolito da Tremonti, ha potenziato le indagini finanziarie e ha
obbligato tutti a pagare in maniera tracciabile per cifre oltre i 1000
euro. Un limite però insufficiente e che viene bucato continuamente
perché il grosso del sommerso è composto dalle piccole transazioni
quotidiane di 10,20,50 o 100 euro.... Certo se per ipotesi si pagasse
tutto in modo tracciabile, l'evasione e il sommerso calerebbero
drasticamente e disporremmo velocemente delle risorse che ci occorrono
da destinare agli investimenti, ai servizi e ai giovani.
Ma come si
fa a convincere gli Italiani che non ne vogliono sapere di rinunciare al
contante, per abitudine o per convenienza? Possiamo immaginare un
sistema automatico, che induca tutti i contribuenti a pagare le imposte
spontaneamente e che non pesi sui contribuenti onesti? E' la "tassa sul
contante" che metterebbe un granello di sabbia negli ingranaggi
dell'evasione. Anche la Tobin tax era considerata un'utopia 10 anni fa,
invece adesso è sul tavolo di discussione.
E inoltre, "IL GIOCO DELLE PARTI"
Di Sigfrido Ranucci e Luca Chianca
Negli istituti finanziari della Svizzera, secondo alcune stime, sarebbero depositati circa 130 miliardi di euro cash provenienti dall'Italia. Proprio Lugano sembra essere ancora la piazza preferita dagli gli italiani che vogliono portare i loro capitali al sicuro, frutto dell'evasione delle tasse. In questa vicenda raccontiamo la storia di una banca che con i suoi funzionari offriva l' esportazione di valuta chiavi in mano ai clienti vip, mettendo loro a disposizioni fiduciarie e spalloni. Nella rete ci sono finiti un po' tutti, alti prelati, gruppi sanitari, antiquari, farmacisti, imprenditori. Il Paese si impoverisce mentre i manager bancari incassano ricchissimi bonus.
I video e la trascrizione integrale dei testi di tutte le inchieste saranno on line sul nostro sito www.report.rai.it.
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