Emergenza Lago di Vico , ultime notizie - Le istituzioni variamente competenti per quanto riguarda la gravissima situazione delle acque del lago di Vico devono decidersi a smetterla con la politica dello struzzo e con la tattica del rinvio; devono decidersi a prendere atto della realta', ad assumersi le proprie responsabilita', ed a passare dalle parole ai fatti.

E quello che occorre fare e' semplicemente cio' che da diversi mesi l'"Associazione italiana medici per l'ambiente" ha proposto in tutte le sedi e in tutte le occasioni, ad esempio nell'esposto del 30 marzo 2010 ai Ministri dell'Ambiente e della Salute che al punto 10 testualmente recita:

"a) siano predisposte ed individuate immediatamente fonti alternative di approvvigionamento idrico per tutta la popolazione, per gli esercizi commerciali, per le scuole, per l'ospedale e per le industrie alimentari locali nel rispetto del Principio di Precauzione;

b) siano avviate immediatamente opere di risanamento dell'ecosistema lacustre e sia garantita acqua potabile e sicura alle comunita' di Caprarola e Ronciglione come previsto dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001;

c) si dia inizio alla tutela e alla bonifica di tutta l'area circostante il lago di Vico in quanto risorsa idrica destinata a consumo umano, come previsto dal Decreto Legislativo 11 maggio 1999, n. 152,  in particolare dall'art. 21 'Disciplina delle aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano';

d) sia avviato un adeguato e frequente monitoraggio di tutte le sostanze tossiche che possano essere presenti nelle acque destinate a consumo umano, anche in considerazione degli elementi tossici rilevati recentemente nei sedimenti del lago, i quali possono essere mobilizzati e captati dalle prese degli acquedotti comunali, soprattutto nei periodi in cui il livello delle acque del lago viene ridotto mediante l'apertura di un accesso che immette le acque del lago in un emissario denominato Rio Vicano;

e) si avviino studi di monitoraggio e sorveglianza di lungo periodo dello stato di salute della popolazione che e' stata esposta e continua ad essere esposta ai possibili inquinanti presenti nelle acque erogate per uso umano;

f) siano resi noti quali interventi previsti dal decreto del Presidente della Regione Lazio del 14 novembre 2007, n. 715, sono stati finora realizzati o sono in fase di realizzazione relativamente alle problematiche del lago di Vico;

g) si dia risposta alla richiesta formulata dalla Garante del servizio idrico integrato della Regione Lazio nella sua lettera n. protocollo 2062/Sp del 13 giugno 2008, relativa a chiarimenti circa un intervento denominato 'approvvigionamento idropotabile del lago di Vico che  indica la presenza di un progetto approvato di euro 2.212.000,00 a copertura finanziaria totale con ente appaltante Autorita' d'Ambito 1 Lazio Nord - Viterbo - Soggetto gestore del Servizio Idrico Integrato che non risulta in corso di realizzazione';

h) come previsto dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31, siano convocate assemblee pubbliche e attivate forme di informazione, nelle quali i dirigenti del Dipartimento di prevenzione - Servizio igiene e sanita' pubblica della Asl di Viterbo, insieme ai Sindaci delle due amministrazioni comunali, informino i cittadini sulla situazione sanitaria e diano consigli ed istruzioni, in attesa di interventi risolutivi, per un corretto utilizzo dell'acqua teso a  ridurre il rischio sanitario;

i) l'arsenico, che solo per deroga regionale puo' essere presente con valori piu' elevati rispetto a quanto previsto dal D. Lgs. 31/2001 (valore limite di 10 microgrammi/litro che con la deroga arriva a 50 microgrammi/litro), proprio in considerazione della sua cancerogenicita' e della sua interazione con le altre possibili sostanze tossiche derivanti dal degrado e dall'inquinamento del lago di Vico, sia ricercato e dosato con una maggiore frequenza rispetto a quanto fatto in passato e rispetto al numero minimo di controlli previsti in condizioni di routine e in aree non sottoposte a provvedimenti di deroga;

l) sia valutato e reso noto il livello di radioattivita' delle acque del lago come previsto sempre dal Decreto Legislativo del 2 febbraio 2001 n. 31 e dalla  Raccomandazione della Commissione Europea del 20 dicembre 2001 'sulla tutela della popolazione contro l'esposizione al radon nell'acqua potabile', anche in considerazione delle peculiari caratteristiche del territorio viterbese il cui sottosuolo e' ricco del gas radioattivo radon;

m) sia effettuata (qualora non si sia gia' provveduto) la rivalutazione della classificazione delle acque del lago di Vico stante l'attuale e peggiorativa situazione d'inquinamento, e reso pubblico l'esito di essa;

n) sia intensificato e reso noto il monitoraggio della  concentrazione della microcistina nelle carni dei pesci di piu' largo consumo alimentare e vendita;

o) siano rese note e disponibili alla consultazione dei cittadini tutte le analisi sinora eseguite per rilevare la presenza e la concentrazione della microcistina prodotta dall'alga rossa nelle acque del lago di Vico, nelle acque destinate a consumo umano, nelle carni delle specie ittiche destinate alla vendita per uso alimentare, nei pozzi, nelle acque utilizzate presso le scuole, l'ospedale di Ronciglione, i pubblici esercizi e le industrie alimentari;

p) siano resi noti i termini, lo stato e gli eventuali esiti della convenzione tra l'Iss ( Istituto Superiore di Sanita') e l'Ato-1 Lazio finalizzata 'al controllo algale delle acque dei laghi di Bolsena e Vico interessati da captazione idro-potabile', come scritto nella  nota del 15 gennaio 2010 - n. protocollo 15/2010 inviata dall'Ato-1 Lazio all'Isde di Viterbo;

q) sia subito avviato uno studio di fattibilita' finalizzato alla realizzazione di pozzi, che dotati di dearsenificatori possano fornire acqua di migliore qualita' e maggiore sicurezza con un piu' facile e meno costoso processo di potabilizzazione e manutenzione degli impianti, in quanto il lago di Vico e' un sistema idrico aperto e quindi costantemente vulnerabile ed aggredibile da molteplici ed eterogenei fattori d'inquinamento, sia esogeni che endogeni;

r) siano predisposti immediatamente impianti pilota per lo studio delle problematiche e la purificazione delle acque del lago a tutela della potabilita' e salubrita' delle acque destinate a consumo umano".



Le istituzioni ed i servizi pubblici variamente competenti, dopo anni di inadeguatezza, neghittosita', scaricabarile e peggio, e dopo aver partorito negli ultimi mesi una montagna di parole sovente non meditate, non sincere e non veritiere, hanno il dovere di adottare con la massima tempestivita' tutti i provvedimenti necessari e urgenti per bonificare l'ecosistema lacustre, tutelare la salute e i diritti fondamentali della popolazione dei comuni circumlacuali, applicare le leggi vigenti.
 
L'associazione "Respirare"



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