“Premesso che con ordinanza n° 119 del 1° settembre 2008 il Sindaco ha disposto il divieto di esercitare attività di “accattonaggio” davanti a monumenti pubblici, chiese, parchi e piazze o di “lavavetri” delle automobili fino a centocinquanta metri di distanza dai semafori; che per l’attuazione di tali interventi, propagandati nei comunicati stampa sotto lo slogan della “tolleranza zero”, vengono previsti “controlli ferrei da parte della polizia municipale, ma anche da agenti in borghese”; che tale disposizione rientra nella politica rilanciata a livello nazionale con l’adozione del “pacchetto sicurezza” voluto dal ministro Maroni e mirata in ultima analisi a colpire le fasce più deboli e marginali della popolazione, a partire dai rom e dagli immigrati, che vengono identificate come fattori di insicurezza sociale e, come tali, considerati sotto il profilo repressivo; rilevato che in questi mesi a Viterbo si è effettivamente riscontrata una “emergenza sicurezza”, ma che essa non consiste in un’orda di mendicanti e lavavetri che assaltano gli incroci, bensì in squadracce che stanno sfrontatamente praticando violenza nelle strade, peraltro anche in coincidenza con manifestazioni di massa della città come la Notte Bianca o il Trasporto della Macchina di S. Rosa; considerato che queste azioni non possono essere sottovalutate sia per quanto riguarda i loro effetti immediati ai danni delle persone, sia anche per il crearsi di un clima di violenza che può contagiare fasce più ampie di giovani, come già successo in altre città; che lo stesso Questore ha manifestato analoghe preoccupazioni; ritenuto che, pertanto, gli interventi da assumere per la sicurezza dei cittadini riguardano non i mendicanti e i lavavetri, quanto piuttosto i gravi episodi di violenza organizzata che sempre più spesso si manifestano a Viterbo ed anche il disturbo della quiete che viene lamentata dai citadini sia in centro che in zone periferiche; che, anzi, l’identificazione dei più poveri e marginali come “obiettivi” della politica di sicurezza esalta proprio l’aberrazione di coloro che intendono proporsi come esponenti di un ordine da imporre alla città colpendo coloro che vengono additati come diversi, marginali, “fastidiosi”;
che appare pertanto opportuno e necessario che il Sindaco:
revochi la sua disposizione “anti-lavavetri” per manifestare la correzione di una linea spropositata che nasconde dietro apparenze securitarie un semplice intento demagogico e propagandistico, finendo per colpire gli ultimi, i più umili, additandoli come responsabili della insicurezza sociale;
chieda la convocazione di un Comitato Provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico per affrontare complessivamente le questioni che minano la sicurezza della popolazione, cogliendo con attenzione e preoccupazione quella che è la vera emergenza sicurezza legata a forme organizzate di violenza da parte di gruppi giovanili spesso ispirati a ideologie di destra, a volte legati agli ambienti del tifo calcistico, ma comunque sempre al centro di episodi che non possono essere sminuiti;
IMPEGNA
il Sindaco a:
revocare le sue disposizioni di cui all’ordinanza 119/2008;
chiedere la convocazione di un Comitato Provinciale per la sicurezza e l’ordine pubblico per affrontare la vera emergenza sicurezza legata a forme organizzate di violenza da parte di gruppi giovanili;
riferire in merito al Consiglio Comunale in una apposite seduta nella quale affrontare le tematiche legate alla sicurezza.”
Il Consigliere
Enrico Mezzetti
La Sinistra, l’Arcobaleno