Pub, agriturismo, palestre,centri sportivi... Tutto rigorosamente non profit, ecco i furbetti, alias gli imprenditori italiani-italioti, quelli che la scappatoia del non-profit lo sapevano da tempo, come gabbare il prossimo, e lo Stato anzitutto,col non-profit.

In che modo? Basta aprire una attività alla volta e difficilmente l'intelligence dello Stato (che parolona!) ti scovera'.

Andatevi a leggere uno dei tanti oggetto sociale delle palestre che: "... hanno come scopo l'organizzazione del tempo libero dei propri associati, attraverso l'offerta di una vasta gamma di giochi audiovisivi, quali videogames e biliardi, calcetti ecc, in un ambiente teso a stimolare la civile convivenza ed al rapporto tra i soci", chiaramente senza mai dimenticare di inserire anche la "certificazione per la somministrazione di bevande e alcolici".


Oltre 200mila secondo l'Istat, sono le bravate legali che compongono il "privato sociale" ma tutti sanno che sono in realtà attività imprenditoriali che eviteranno tasse e balzelli.

Il cosiddetto "nero" prodotto da questi beneffatori del nostro fisico viene prodotto da 92 palestre, palestrine e centri massaggi su 100, e il 15 per cento sono da considerare "evasori totali". Non lo dico io , nè la voce di popolo, ma la guardia di finanza.

Iniziamo allora da queste, a far controllare Associazioni sportive dilettantistiche, culturali, di promozione sociali, organizzazioni di volontariato, pro loco, nelle mani degli agenti del fisco e far capire loro che la truffa qui e' doppia: nero e finte finalità sociali.

Si sa che queste attivita ricreative non devono distribuire utili per statuto, e neppure possono devolvere il patrimonio ad altre associazioni in caso di scioglimento. Ma al momento gli unici controllori seri sembrano essere i piemontesi della direzione delle Entrate e la Provincia di Torino, che incroceranno le loro banche dati per smascherare le finte Onlus, i circolini e le associazioni di volontariato. Il Coni partecipa avviando un censimento delle oltre 60mila associazioni presenti in Italia, imponendo ferrei controlli ai propri affiliati.

Ci sono poi i nostri amati ristoranti e bar hanno che come il segreto di pulcinella evadono poco e niente ma quando lo fanno, tanto, la cosa e' sempre lieve.., come quell'agriturismo con pista per l'atterraggio degli elicotteri.

 
Duecentomila enti non-profit italiani alla fine e per difetto, sottraggono pagamenti al fisco, cioe' a noi tutti, circa 2 miliardi di euro, che e' come dire il 10 per cento dell'economia sociale, e questo lo dice il CNEL e L' ISTAT, non lo diciamo noi.

In provincia di Reggio Emilia palestrella dalle false fatturazioni per oltre un milione di euro, a Teramo un imprenditore ha creato 5000 iscritti-soci che però non venivano mai avvisati delle assemblee annuali.

Detto cio', molti gestori sportivi ora dovranno iniziare ad annotare tutte le operazioni fatturate ogni mese nei registri e conservare tutta la documentazione sui costi sostenuti e iniziare a pagare l'Irap, l'Ires,  e non solo come finora, a pagare solo una tassa di 200 euro all'anno.

Oggi, restando al di sotto dei 250mila euro all'anno di fatturato si può usufruire del regime agevolativo della legge 398 del 1991,e si paga solo il 2% del volume dei ricavi.

purche' la non profit convochi almeno una volta all'anno i soci per discutere il rendiconto.

 
Ma mai dimenticarsi di pubblicare le convocazioni in bacheca, dove nessuno le va a guardare...

Luciano Zanchi, presidente di Assointrattenimento ha spesso denunciato le irregolarità  riscontrate, ma di finte associazioni che gestiscono discoteche continuano a sorgere come funghi e il settore e' sempre piu in crisi.

 
di Gabriele Marini per Unonotizie.it

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