Quando feci il professore universitario dicevo spesso ai miei studenti che la storia della sessuologia in gran parte consiste di una storia di idee e in molti casi di una storia di idee pazze.
Questo si può dimostrare, per esempio, prendendo sotto la lente i termini “scientifici” e professionali usati nei diversi periodi per definire i vari comportamenti sessuali. Ovviamente se ne deduce che una parte della terminologia introdotta dai nostri pionieri in sessuologia oggigiorno può essere considerata largamente obsoleta. Quando cerchiamo di comprendere per quali motivi questo cambiamento è occorso, ci accorgiamo che non è solo e semplicemente a causa del progresso scientifico. Scopriamo anche e dobbiamo comprendere una ragione nascosta e raramente discussa di storia culturale: gli sforzi scientifici possono essere, e spesso sono, soggetti ad influenze non-scientifiche – religione, tabù sociali, leggi civili e criminali, politiche partigiane, manie e mode intellettuali, pressioni di gruppi potenti (lobby), opportunità di finanziamento di ricerche, politiche di assicurazioni sulla salute, la stampa, cinema e televisione, internet e molto, molto altro.
Guardando indietro nella storia, si può fare un'osservazione generale preliminare: Nelle nostre società occidentali le influenze non-scientifiche hanno, in un modo o l'altro, rafforzato due importanti tendenze culturali – la criminalizzazione e la cura medica del comportamento sessuale umano. Ambedue queste tendenze posseggono le loro proprie storie affascinanti, ma non è il caso di approfondirle qui. Può bastare di osservare che, attraverso gli anni, sono sorte anche contro-tendenze corrispondenti, cioè degli sforzi per decriminalizzare e per non curare.
Per ciò che riguarda la non-cura medica, gli psichiatri si sono stati trovati su sponde diverse: Qualche volta sono stati veri “missionari della medicalizzazione”, ingrandendo i loro manuali aggiungendo nuove diagnosi, altre volte invece erano favorevoli alla tendenza contraria riducendo il numero dei comportamenti sessuali da curare. Tutto sommato però la tendenza verteva verso la riduzione: Oggigiorno le diagnosi sono diminuite e diventate più scientifiche e precise. In ogni caso tutte queste battaglie ideologiche, le lotte professionali di potere, i movimenti di liberazione delle minoranze, le innovazioni tecnologiche, l'odierna rivoluzione tecnologica insieme ad altre influenze non-scientifiche hanno giocato un ruolo
forgiando le nostre idee in relazione alla sessualità umana, lasciando inoltre le loro tracce nella nostra terminologia professionale. Direttamente o indirettamente, per il bene o per il male.
Recentemente, nella preparazione della nuova edizione del Manuale Diagnostico e Statistico (DSM V) dell'APA (American Psychiatric Association), il vecchio termine “parafilia” è stato oggetto (abbastanza in ritardo) di esami critici ed un acceso dibattito.
Attualmente, questo termine è sempre apparso agli occhi di osservatori critici con un bagaglio filologico e filosofico, moralistico e perciò prescientifico. In poche parole, per studiosi non appartenenti al campo della sessuologia, è stato sempre difficilmente comprensibile per quale ragione il termine “parafilia” non è stato eliminato anni fa insieme con altri termini ideologici, imprecisi o fuorvianti come “perversione”, “deviazione”, “eiaculazione prematura”,”coitus interruptus”, “surrogato sessuale”, “controllo delle nascite”, “sesso opposto” e simili.
Bisogna constatare, a parte alcune eccezioni, che i sessuologi, soprattutto coloro che sono medici e psichiatri non sono mai stati molto sensibili ad interpretazioni linguistiche o alle origini e il preciso significato dei termini. La maggior parte di loro, come molti altri specialisti, hanno poco interesse nell'etimologia e nella semantica. Una volta che un'espressione
professionale viene ufficialmente riconosciuta, essi l'abbracciano in pieno e non importa quante volte è stato provata poco pratica, illogica, senza senso, o completamente sbagliata. Al riguardo, addirittura certi sessuologi radicali sono stranamente conservativi.
Per approfondimenti:
Berlino, 2010, Tradotto in italiano da Peter Boom
http://www2.hu-berlin.de/sexology http://www.pansexuality.it