Ultime notizie Tuscia, l'aeroporto di Viterbo - Qualche mese fa rivolgemmo il seguente quesito al direttore di un quotidiano locale affinchè lo rigirasse al presidente dell’ENAC:
“Ma ADR, per Viterbo, si dovrà fare carico anche di tutte le spese di potenziamento della logistica territoriale (rete di comunicazioni stradali e ferroviarie di collegamento con Roma e di viabilità locale, strutture di sostegno all’aeroporto etc.), ben più costose dell’aeroporto stesso, per renderla adeguata alle esigenze funzionali di un aeroporto pensato per ospitare inizialmente 5 milioni passeggeri anno e destinato a crescere nel tempo? E ancora, ma in tutto ciò la SAVIT e il suo consiglio di amministrazione (non sappiamo se remunerato o meno e a quale titolo) che c’azzecca visto che tutto dovrà far capo ad ADR (Società Aeroporti di Roma)?”
Forse ce lo avrebbe potuto spiegare anche meglio il Presidente di SAVIT, Luigi Barone, che dalla rivista “Ulisse” di Alitalia (agosto 2010) viene descritto come manager di lungo corso e collaudata affidabilità (precedenti incarichi in ABN AMRO,Capitalia ed Antonveneta). Tra l’altro “Ulisse” parla del 2011 come anno di svolta per la realizzazione dello scalo Etrusco.
L’interrogativo è divenuto di estrema attualità dal momento in cui da “Il Nuovo Corriere Viterbese” di domenica 3 ottobre si apprende di un fantomatico progetto di ADR dello scalo viterbese con tanto di “layout prima fase” che andrebbe ad esaurirsi nel 2020 (forse....). (http://www.csaeroportotuscia.it/e107_files/public/progetto_aerop.vt_di_adr_su_nuovo_corr.vt.pdf )
Progetto commissionato e finanziato da quale soggetto? ENAC? Ministero dei Trasporti? Regione Lazio? Provincia di Viterbo? Comune di Viterbo?
E per quale importo?
Ed a quando la fase conclusiva 2030 o 2044 (completamento master plan Fiumicino)?
Vediamo di capirci qualcosa.
Sul sito di ADR, né all’interno del master plan, né in altre parti (ivi inclusi i dati di bilancio disponibili) è possibile ritrovare alcun riferimento del riportato “schizzo aeroportuale” che – per come genericamente disegnato – potrebbe adattarsi ad un qualsiasi costituendo aeroporto nazionale e non. Pista, orientamento, aerostazione, stazione ferroviaria all’interno del terminal e quant’altro non forniscono indicazioni geografiche atte a localizzare l’aeroporto.
Incomprensibili poi sono i dati economici (S.T.A.S.A. l’ha sottolineato più volte), ripresi peraltro dai comunicati ministeriali e le dichiarazioni rilasciate dall’Assessore al ramo “volo” relativamente al fatto che per risolvere la vessata quaestio del collegamento ferroviario Aeroporto Viterbo – Roma (condicio sine qua non per la realizzazione dello scalo) basterebbero 2 km. fino al Poggino. Ma per andare dove???
Per avere un quadro più preciso di dati economici suggeriamo agli addetti lavori e non di consultare il pregevole elaborato di Confindustria Lazio (Quadrante settentrionale) da cui è possibile attingere informazioni maggiormente precise sullo stato dell’arte della nostra rete viaria e ferroviaria e relativi costi (http://www.csaeroportotuscia.it/e107_files/public/confindustria_lazio_interventi_viabilit_e_fs.pdf).
S.T.A.S.A. Il Comitato di redazione