VITERBO - Aeroporto Viterbo, ultime notizie Tuscia - Il territorio della città di Viterbo con la realizzazione dell’aeroporto civile per i voli Low Cost, sarebbe sconvolto e snaturato per sempre.
Sono altre le naturali vocazioni della Tuscia per creare nuovi posti di lavoro, tutelando la salute delle persone.
NO all’aeroporto, SI a tante altre opere utili per la comunità: No perché non è compatibile con la morfologia storica e ambientale della città, visto che la localizzazione dello scalo aereo è prevista a soli pochi chilometri dal centro storico.
SI ad una attenta e capillare rivalutazione di luoghi architettonici, ambientali, storici e culturali della città di Viterbo e provincia.
No perché non è compatibile con le esistenti attività termali, alberghiere e turistiche e con le produzioni agricole di qualità, basate sulla filiera del biologico.
SI ad uno sviluppo sostenibile che vede come priorità la salvaguardia delle biodiversità, la natura del territorio e la salute delle popolazioni.
No perché non è compatibile con le infrastrutture di collegamento esistenti sul territorio, aumentando così di gran numero problemi legati alla mobilità urbana e extraurbana.
Si alla realizzazione e al potenziamento di linee ferrate di collegamento tra la città di Viterbo e provincia ed alla connessione con Roma, Orte e Civitavecchia.
No per l’aumento esponenziale di polveri sottili ed inquinamento acustico, causato dal traffico aereo.
Si ad una mobilità sostenibile e al potenziamento su rotaia che diminuisce notevolmente emissioni inquinanti e nocive per l’uomo.
No ad un turismo Low Cost, basato su tempi brevi o molto ristretti di permanenza sul territorio.
Si ad un turismo sostenibile, offrendo il meglio della gastronomia, tradizione, luoghi e prodotti locali della Tuscia, al fine di incrementare tali permanenze.
No all’aeroporto perché queste logiche affaristiche di espansione, non fanno altro che minare il principio di qualità e sostenibilità del territorio.
Credo sia opportuno riportare ulteriori dati che possano essere utili per ottenere un quadro più completo della situazione.
La zona di Viterbo è una zona con un’alta presenza di radon “gas radioattivo”, il binomio tra radon e nanopolveri da inquinamento aereo, potrebbe innescare alte percentuali di cancro al polmone.
Viterbo è attualmente la città con più casi riscontrati di queste patologie, rispetto alle altre province.
Inoltre il Parlamento europeo ha chiesto di includere il trasporto aereo nel sistema europeo di scambio di “quote emissioni” di gas serra dal 2011. E’ ovvio che le compagnie aeree soprattutto quelle low cost hanno accolto tale proposta negativamente, perché dovrebbero ridurre le proprie emissioni del 10% rispetto ai livelli del 2004/06.
Quindi mi chiedo: come possono queste compagnie aeree rimanere competitive sul mercato, affrontando questa delocalizzazione dello scalo, da Ciampino a Viterbo, diminuendo le emissioni inquinanti, mantenendo i bassi costi del biglietto, lo stesso numero di utenti, senza intaccare i livelli qualitativi di manutenzione, occupazione e sicurezza dei voli?
Certo sono solo considerazioni, ma trasferire i problemi di Ciampino a Viterbo, sarebbe una scelta folle, priva di ogni ragionevolezza, è per questo che ritengo che a volar via, sarà solo l’idea dello stesso aeroporto.
Consigliere provinciale IdV
Giovanni Francola