Carnevale Ronciglione, corse a vuoto, ultime news Tuscia - Apparteneva a una scuderia del rione Montecavallo di Ronciglione, il cavallo che è morto durante le qualificazioni della corsa a vuoto di carnevale. L'animale è andato a schiantarsi contro una transenna nella centralissima piazza della Nave, sotto lo sguardo raggelato del pubblico.

L'incidente non fa che riaccendere una lunga serie di polemiche che da anni stanno infiammando l'Italia, a causa delle numerosi morti di cavalli e fantini durante  i pali tradizionali italiani, su percorsi non adatti. La Corsa a vuoto di Ronciglione è una gara equestre tradizionale, ormai in uso soltanto a Ronciglione, dove i cavalli vengono fatti correre in un percorso stabilito senza fantino. Della prima corsa con i cavalli cosiddetti "scossi" si hanno notizie già a partire dal 1373 a Siena.

Le proteste degli animalisti, su questo tipo di corsa in particolare, sono sempre esistite, ma si sono rinforzate negli anni novanta a causa del dopaggio dei cavalli e il conseguente continuo aumento degli incidenti. La causa principale degli incidenti è dovuta alle condizioni non idonee alle corse. Il manto stradale moderno, difatti, accresce notevolmente i rischi di scivolare e cadere per gli animali.

La Corsa a vuoto di Ronciglione avrebbe dovuto essere soppressa già da tempo. Solo le continue deroghe concesse dalla Regione Lazio e dal ministero della Salute, hanno fatto sì che il palio continuasse a svolgersi.








Già nel gennaio 2011, l'agenzia GEAPRESS riporta  che i consiglieri della Regione Lazio, Rodolfo Gigli (UDC), Francesco Battistoni (Pdl) e Giuseppe Parroncini (PD), proposero una legge per il riconoscimento storico del Palio di Roncilione che ha come conseguenza, l’assoluta mancanza di tutela sui cavalli che potrebbero ferirsi o addirittura morire durante la corsa e la impunibilità degli organizzatori delle gare.

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