L'allevamento italiano è tra i piu' sicuri in Europa con soli due casi rilevati nel 2007 su un totale di 174 a livello comunitario, di cui 65 in Gran Bretagna e 40 in Spagna. E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la carne italiana è sicura grazie ad un rigido sistema di controlli introdotto nel 2001 che ha consentito di individuare anche questo caso limite che rappresenta una eredità del lontano passato. Si tratta infatti di un bovino di razza frisona di addirittura 13 anni, trovato positivo dal Centro di Referenza nazionale della Bse dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Torino. La drastica riduzione dei casi di Bse in Italia ed in Europa dimostra - sottolinea la Coldiretti -. l'efficacia delle misure adottate per far fronte all'emergenza Bse come il monitoraggio di tutti gli animali macellati sopra i 30 mesi, il divieto dell'uso delle farine animali nell'alimentazione del bestiame e l'eliminazione degli organi a rischio Bse dalla catena alimentare. Ma anche e soprattutto l'introduzione a partire dal 1° gennaio 2002 di un sistema obbligatorio di etichettatura che consente di conoscere l'origine della carne acquistata con riferimento agli Stati di nascita, di ingrasso, di macellazione e di sezionamento, nonché un codice di identificazione che rappresenta una vera e propria carta d'identità del bestiame. Occorre evitare che inutili allarmismi si riflettano sui consumi di carne bovina i cui acquisti familiari nel 2007 hanno già fatto registrare un calo del 3,1 per cento rispetto al 2006, quando - conclude la Coldiretti - secondo i dati ismea Ac Nielsen erano risultati oltre le 405.000 tonnellate (23 chili per famiglia acquirente) per un importo di 3,5 miliardi di Euro.
Commenti |
||
nessun commento... |