L’ultimo in ordine di tempo vede premiati gli sforzi del laboratorio di Proteomica e Spettrometria di Massa diretto dal Professor Lello Zolla, Ordinario di Biologia Cellulare e Molecolare presso il Dipartimento di Scienze Ecologiche e Biologiche dell’Università viterbese, nato e cresciuto all’ombra dei monti Cimini e formatosi principalmente alla Sapienza di Roma.
La pubblicazione on-line di un vasto report curato dall’internazionale Proteomics Lab Registry (http://www.proteomicsresearch.org/labs.php) vede il laboratorio guidato dal Prof. Zolla al quinto posto a livello mondiale nell’Anno Accademico 2010/2011 per produttività scientifica, qualità delle pubblicazioni e potenzialità delle strumentazioni a disposizione (dal valore complessivo superiore ai 3 000 000 €) nel settore della Proteomica, grazie anche al Centro Grandi Attrezzature, recentemente nato su iniziativa del Rettore Mancini. Ben 670 laboratori a livello mondiale sono stati inclusi nella graduatoria, mentre la maggior parte dei laboratori base di proteomica, a livello nazionale e non, non hanno raggiunto nemmeno gli obiettivi minimi per l’inclusione nella lista sulla base dei criteri citati poco sopra.
“Nata come gemmazione della Genomica (chi non ha mai sentito parlare almeno una volta di DNA o del Progetto Genoma Umano), la Proteomica è una disciplina che si pone l’obiettivo di investigare, qualitativamente e quantitativamente, le fluttuazioni dei livelli proteici nei sistemi biologici. Con la proteomica e la spettrometria di massa è possibile, per esempio, individuare dei marcatori specifici tumorali per le diagnosi precoci o come potenziali targets terapeutici, ma anche monitorare la qualità delle carni o dei prodotti tipici locali, come il vino o l’olio, ed utilizzare queste informazioni per introdurre miglioramenti nei processi di produzione industriali, ma anche artigianali” spiega il Prof. Zolla.
Al raggiungimento del prestigioso obiettivo internazionale hanno sicuramente contribuito le collaborazioni con centri di ricerca accademici e ospedalieri del calibro del Centro Nazionale Sangue o del Policlinico Gemelli di Roma, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, il Politecnico di Milano o il CNR di Napoli, con Convenzioni che apportano centinaia di migliaia di Euro annui. “Ma il nostro laboratorio è riuscito ad allacciare collaborazioni importanti anche con centri internazionali di tutto rilievo, come la Columbia University e la Einstein University di New York, il Prof. Djuro Josic della Brown University, la Dott.ssa Alves Brown di Rio de Janeiro, il Dott. Yoshida di Hemanext (Boston), il gruppo iraniano del Prof. Karimzadeh e i canadesi del gruppo del Dott. Rastgar, la Bruker Daltonics di Brema… insomma, siamo abbastanza impegnati!” continua Zolla.
Con la speranza che in Italia il futuro del settore Ricerca e Sviluppo in ambito universitario non si limiti al rientro dei nostri giovani talentuosi, ma si riesca ad arginare la continua “fuga dei cervelli” all’estero.
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