La “Rete per la Salvaguardia del Territorio”
, Provincia di Viterbo, è nata tra le associazioni ed i comitati sorti per opporsi all'indiscriminato proliferare di molti enormi impianti per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (fotovoltaici, eolici e biomasse) che in tempi recenti sono stati autorizzati con procedure eccessivamente semplificate e scarsa trasparenza per soddisfare gli appetiti di lobbies affaristiche.

Gli aderenti alla Rete sono convinti fautori della necessità di incrementare la produzione di energia elettrica sfruttando l'inesauribile disponibilità di sole, vento e altre fonti pulite di energia purché dalla scriteriata invasione non ne consegua un danno superiore ai benefici.

La Rete è dell'opinione che ciò che sta succedendo in Provincia di Viterbo fuori del controllo di amministratori locali, provinciali e regionali e di cittadini tenuti all'oscuro, causerà danni irreparabili a tutto il territorio, alle città e ai paesi della Provincia nonché alle tradizionali attività economiche che da sempre la caratterizzano. Non si può neppure escludere a priori che questo possa essere solo il primo atto di ulteriori nuove “attività economiche”: altre cave, nuove discariche, impianti di smaltimento rifiuti, inceneritori che non sfigurerebbero nel nuovo malaugurato paesaggio.

Le dinamiche in atto non costituiscono la panacea per i problemi dell'agricoltura anche se da alcuni spacciate per essere la presunta soluzione di tali problemi. Non è con la rendita di cui beneficeranno pochissimi proprietari rispetto a migliaia di agricoltori e allevatori che verrà sostenuta e rilanciata l'attività agroalimentare del territorio né che verrà attratto un maggior numero di visitatori e turisti da cui dipendono tanti operatori in altri settori, turistico e commerciale in primis.

Il valore di terreni e abitazioni, su tutto il territorio, anche all'interno di paesi e città, subirà una indubbia, incalcolabile flessione perché un minor numero di potenziali acquirenti (italiani e non) e di nuovi residenti sarà attratto e disposto a investire in case e terreni di un territorio stuprato paesaggisticamente.

Le rendite di pochi e i profitti di alcune società multinazionali rischiano di essere un danno permanente che si riperquoterà anche su giovani e future generazioni perché neppure dal punto di vista occupazionale ci saranno benefici per chi già vive in Provincia.
La scriteriata permissività con cui si stanno attuando misure che dovrebbero consentire all'Italia di soddisfare impegni assunti e da realizzarsi entro il 2020 è un ulteriore indicazione di malgoverno a tutti i livelli istituzionali e territoriali, le opposizioni comprese, perché anche essa o soggiaciono alle logiche affaristiche proprie di chi ci sta amministrando oppure disdegnano di parlare direttamente ai cittadini su ciò che li attende nonché di ascoltarli nelle sedi istituzionali o in pubblici dibattiti.

E’ altresì sorprendente il silenzio assordante delle associazioni che rappresentano gli interessi degli agricoltori che, per prime, dovrebbero essere al fianco di tanti operatori che, per scelta o per mala sorte, non stanno beneficiando delle rendite promesse. La Rete è convinta che la grandissima maggioranza degli agricoltori della provincia preferirebbe continuare a valorizzare la propria terra lavorando per produrre cereali, frutta ed ortaggi se ciò consentisse di generare redditi adeguati per una vita dignitosa e sarebbe oltremodo disponibile ad ospitare pannelli fotovoltaici sui tetti di capannoni e torri a vento su terreni se tali impianti fossero funzionali e complementari alla loro attività. Benvenuto sia, seppur tardivo, il recente decreto che contiene entro limiti accettabili le superfici da destinarsi a nuovi impianti.

Quanto sopra detto, la Rete si dichiara solidale con- il comitato NoCoke che da anni si sta battendo per contenere al minimo gli effetti della produzione di energia da combustibili fossili (carbone in primis) nella centrale di Civitavecchia e che non ha abbassato la guardia rispetto alla misurazione delle emissioni e - con il Comitato NoNuke.
Alla Rete aderiscono il Comitato “HP” Habitat e Paesaggio di Bagnoregio, il Comitato No Eolico Industriale di Piansano, l'Associazione per la tutela e lo sviluppo di Montebello (Tuscania), il Comitato di Poggio della Ginestra (Tuscania), il Comitato Firma anche tu! di Cellere/Canino, il Comitato di Civitella d'Agliano.

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