Al Sindaco di Civitavecchia
Al Presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia
Alla stampa locale
Il Piano d’impresa di RFI (Rete ferroviaria italiana) recentemente diffuso dagli Organi di informazione rappresenta, a nostro avviso, l’ennesimo schiaffo per Civitavecchia in quanto prevede la chiusura del servizio navigazione trasporto carri merci da e per la Sardegna e, conseguentemente, la dismissione dell’impianto a metà del prossimo anno, il trasferimento della sede della Navigazione a Messina. Troviamo francamente scellerato questo piano che, come se non bastassero le migliaia di posti di lavoro che negli anni, a causa del disimpegno economico delle F.S. e della ristrutturazione selvaggia operata nel settore navigazione, sono andati perduti, significherà una ulteriore perdita di altri 250 posti. Trenitalia prevede inoltre la ricollocazione per il proprio personale coinvolto tramite esodi incentivati volontari (pensione), mobilità territoriale volontaria (migranti al Sud!), ricollocazione professionale in altre strutture (non si sa bene quali siano tali strutture e dove si trovino). Naturalmente per i lavoratori dell’indotto, figli di un dio minore, si prospetta la disoccupazione.
Trenitalia ci informa altresì che “per far fronte al necessario miglioramento della flotta sono in corso di attuazione investimenti” ma, da quello che capiamo, Civitavecchia non potrà mai beneficiare degli ammodernamenti e delle nuove navi che il piano prevede . Ci chiediamo:
perché le F.S. , proprio in un momento di grande espansione del nostro porto, le cui banchine sono richieste da armatori privati, operano la scelta ottusa di abbandonare Civitavecchia? Perché gli investimenti in mezzi atti ad esaudire le richieste di un mercato in crescita, sia di merci che di passeggeri, non interessano il nostro porto che da sempre ha garantito, anche per collocazione geografica, la continuità territoriale con la Sardegna offrendo un servizio gradito e sostenibile dal punto di vista ambientale? A chi giova? Perchè Messina o Livorno potranno beneficiare di tali scelte e non la nostra città ed il nostro porto? Chi sono i “furbetti” che si avvantaggeranno economicamente per le scelte operate da RFI?
Colpiscono in tutta questa operazione la totale indifferenza dell’Amministrazione “del fare”, sempre sollecita nel difendere le attività che non portano lavoro “pulito” (vedi centrali inquinanti e ventilati inceneritori) e il silenzio del Presidente dell’Autorità portuale. Perché le istituzioni, ad eccezione dei sindacati locali e dei nostri rappresentanti politici presso la Regione Lazio e di pochi altri, tacciono, non spendendosi affatto per impedire la chiusura dei servizi F.S? A chi giova?
Sappiamo che, a giorni, ci sarà un incontro fra RFI ed i sindacati per discutere il piano suddetto. Ci piacerebbe vedere al fianco dei sindacati locali il sindaco Moscherini ed il Presidente Ciani uniti nel pretendere un nuovo impegno delle F.S. nella nostra città.
Noi Verdi,unitamente alle forze politiche che condividono le nostre posizioni, staremo, come sempre, dalla parte dei lavoratori e spenderemo le nostre energie per respingere i piani F.S.
Maria Boncompagni
consigliere nazionale dei Verdi
Mario Dei Giudici
segretario dei Verdi di Civitavecchia
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