La Nasa compirà 50 anni mercoledì 1 ottobre con un grosso punto interrogativo sul suo futuro, tra l'incertezza sulle sfide da affrontare nello spazio e la penuria di fondi causata dalla mancanza di entusiasmo per le sue attività. Complice probabilmente la gara con l'Unione Sovietica e la Guerra Fredda, i primi anni della avventura NASA sono stati segnati da successi e insuccessi: lanci falliti con esiti disastrosi come nel caso delle missioni Mercury, Ranger e soprattutto l'incidente mortale dell'Apollo 1. Episodi che dimostrano lo sforzo ai limiti della tecnologia di allora, necessari per completare la corsa alla conquista dello Spazio. Nata il primo ottobre 1958 con un decreto del Congresso, la Nasa riuscì tuttavia a portare nel giro di undici anni (1969) il primo uomo sulla Luna.
Raggiunta la Luna, passato lo spavento per quanto accaduto con l'Apollo 13, l'entusiasmo e l'interesse per i viaggi nello spazio andarono scemando, di pari passo con i finanziamenti di cui godeva la NASA: sempre meno credito è stato offerto al volo umano, sempre maggiore importanza hanno rivestito le più economiche sonde automatiche spedite in giro per il Sistema Solare.
Il futuro dell'organizzazione sembra ad oggi incerto. Nel 2010 le navette shuttle dovrebbero andare in pensione ma quelle nuove, le Orion, saranno pronte solo nel 2015. Un gap di cinque anni che costringerà la Nasa a rivolgersi alla Russia per usare le sue Soyuz. Il presidente George W. Bush ha indicato nel 2004 nuovi obiettivi per la Nasa: riportare astronauti sulla Luna entro il 2020 per la costruzione di un avamposto lunare e iniziare la preparazione per una missione umana su Marte. Ma l'amministrazione Bush non ha poi stanziato il denaro necessario per sviluppare i grandiosi progetti. Molto dipenderà dai prossimi inquilini della Casa Bianca. I due candidati hanno espresso entrambi sostegno all' idea di far tornare l'uomo sulla Luna e promesso un aumento dei fondi della Nasa. Resta da vedere se sarà solo una promessa elettorale. Ma l'amministratore della Nasa Michael Griffin si è mostrato ottimista: entro 15 anni costruiremo una base lunare - ha detto - entro 30 anni manderemo uomini su Marte.
In netto contrasto con la crisi NASA, si assiste poi proprio in questi giorni al successo delle iniziative imprenditoriali che puntano allo Spazio. SpaceX, tra le prime aziende impegnate nello sviluppo di vettori interamente progettati da un privato, al quarto tentativo è riuscita finalmente a raggiungere l'orbita terrestre con il suo Falcon 1 e si avvia dunque a sviluppare un lucroso business per la messa in orbita di payload a fini commerciali o scientifici grazie al primo vettore orbitale privato della storia.
Alessandro Maria Marcoaldi
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