Aumenti dei prezzi raccomandati sulla rete carburanti italiana, sciopero dei benzinai, ultime notizie Roma - Nel dettaglio, "Ip e' salita di 0,6 centesimi sulla benzina e di 1,5 centesimi sul diesel, Q8 e Shell rispettivamente di 0,5 e 1 centesimi, Tamoil di 0,6 e 1,4 centesimi e TotalErg di 0,5 centesimi in entrambi i casi. In fuga anche i prezzi praticati sul territorio. Nella media nazionale la benzina e' ormai alla quota record di 1,63 euro/litro, mentre il diesel ha superato ampiamente quella di 1,5 euro/litro. L'analisi per macroaree evidenzia, come di consueto, che i picchi massimi si registrano al Sud, dove la verde tocca 1,67 euro/litro mentre il gasolio sfiora 1,53 euro/litro". È quanto emerge dal monitoraggio di quotidianoenergia.it.

La leggera risalita delle quotazioni internazionali di benzina e diesel dopo un giorno di tregua e, soprattutto, l'inarrestabile tracollo dell'euro nei confronti del dollaro stanno condizionando pesantemente i margini lordi delle compagnie (da non confondere con i profitti in quanto comprensivi anche dei costi di filiera, tra cui la remunerazione del gestore, i costi distribuzione e la commercializzazione), che da oltre una settimana faticano non poco a riagganciare la media dei tre anni precedenti.

A livello Paese, il prezzo medio praticato della verde (in modalita' servito) va dall'1,621 euro/litro degli impianti Esso all'1,629 euro/litro di quelli IP (no-logo in salita a 1,540). Per il diesel si passa dall'1,495 euro/litro dei punti vendita TotalErg all'1,505 euro/litro degli impianti IP (le no-logo avanzano fino a 1,419 euro/litro). Il Gpl, infine, va in controtendenza e si posiziona tra lo 0,731 euro/litro di Eni allo 0,744 di Shell (no-logo in discesa a quota 0,719 euro/litro).

Più 24 per cento in due anni

"Una vera vergogna: anche oggi la benzina fa record, raggiungendo 1,63 euro fino a toccare 1,67 euro. Prezzi inconcepibili, non raggiunti nemmeno quando il petrolio tocco' quota 147 dollari al barile". Lo dichiarano Rosario Trefiletti e Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef, precisando che "sicuramente questi aumenti influiranno sulle prossime vacanze, che gia' registrano un calo dei vacanzieri, infatti da un confronto realizzato dall'Osservatorio nazionale Federconsumatori, l'aumento dal 2009 della spesa di andata e ritorno calcolata su alcune tratte turistiche, prendendo in considerazione un'automobile di media cilindrata con un consumo medio di 15 km per 1 litro di carburante, si attesta intorno al 24%" In tutto cio'. "l'immobilismo del governo e' imperdonabile- denunciano Trefiletti e Lannutti- tutte le decisioni intraprese in materia hanno creato ulteriori aumenti, infatti, ha aggiunto l'aumento delle accise sui carburanti, in ben due occasioni (solo per la benzina, la prima volta di 2 centesimi, la seconda di altri 4 centesimi). Tutto cio' "per non parlare del mancato intervento per favorire un processo di modernizzazione della rete e per mettere in campo i provvedimenti concordati con l'intera filiera petrolifera (ad esempio la Commissione Istituzionale sulla doppia velocita' e l'eliminazione dei millesimi per favorire la comparazione tra i prezzi della benzina)". Insomma, "un modo di agire insensato e deleterio, che ha comportato gravissime ripercussioni per i cittadini".

Sciopero dei benzinai

"Il 27 e 28 luglio prossimo gli impianti di rifornimento carburanti sia di rete ordinaria che di viabilita' autostradale rimarranno chiusi". L'iniziativa e' stata proclamata dal coordinamento nazionale unitario di Faib Confesercenti e Fegica Cisl per "rispondere alla 'blindatura' del governo all'interno del decreto sulla manovra di un articolo sulla distribuzione carburanti che nulla ha a che vedere con i 'conti pubblici' o la manovra finanziaria". E cio' "fatta salva ovviamente la necessita' di una approvazione rapida della manovra che serve al Paese in questo difficile momento".

Per Faib e Fegica "l'unico obiettivo e' quello di 'armare la mano' ai petrolieri e punire l'unica voce del settore - quella dei gestori, di una intera categoria di lavoratori e di decine di migliaia di piccole e medie imprese - che si batte contro gli alti prezzi dei carburanti e che ha avuto il coraggio di mettersi in aperto contrasto dei fortissimi interessi esistenti, proponendo ai consumatori ed al Parlamento l'unico vero progetto di riforma contro lo strapotere ed il monopolio delle compagnie".

La sigla sindacale ritiene "inaccettabili quelle convergenze tra il Governo e la lobby dei petrolieri fatte di silenzi e coperture reciproche sui continui aumenti - accise e industriali - dei prezzi, con benzina e gasolio a battere sistematicamente i record precedenti, che finiscono col danneggiare i consumatori. Convergenze che servono, soprattutto, a bloccare l'iter parlamentare, gia' avviato al Senato, progetto di legge 'Libera la benzina'".

Fonte: Agenzia Dire
www.dire.it

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