Le doppiette dei cacciatori hanno ricominciato a sparare ieri, e lo faranno di nuovo il 4 settembre, in gran parte del territorio nazionale. Secondo la Federazione Italiana della Caccia (Fidc) in attesa dell'apertura ufficiale della stagione venatoria, calendarizzata dal 18 Settembre al 30 Gennaio, sono state interessate dalla preapertura della caccia:  Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Marche, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria, Veneto e Molise. In Piemonte e Emilia-Romagna sono autorizzate alla ripresa dell'attività venatoria molte province, mentre in Campania è arrivato lo stop del TAR alla preapertura, in seguito al ricorso del WWF, tra le molteplici proteste degli interessati.

Nonostante l'evidente flop segnalato in alcune località ,come Brescia, dove i dati segnalano solo il 5% dei cacciatori in attività durante la giornata di ieri, quella della preapertura è stata una decisione dissennata e superficiale. Come hanno segnalato i vertici della LIPU e di Birdlife, l'inizio di settembre è  un momento in cui molte specie di uccelli hanno appena concluso la nidificazione e con la caccia le loro popolazioni vengono sottoposte a gravi rischi. Ad essere colpite saranno 12 specie di uccelli e 5 di mammiferi che subiranno danni ancor più gravi per la mancanza delle specie migratorie, in arrivo sul territorio italiano solo a fine settembre.

Oltre a un momento delicato del loro ciclo produttivo, le specie interessate versano anche in uno stato di conservazione sfavorevole e, quindi, andavano escluse dalla lista di quelle cacciabili. Sarebbero auspicabili anche maggiori e più incisivi controlli da parte del Corpo Forestale dello Stato perchè sono spesso abbattute anche specie protette. Come testimoniano gli arrivi nei centri di recupero per gli animali, le giornate di preapertura della caccia sono delle stragi non autorizzate. Anche l'ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) ha sottolineato come le giornate di preapertura della caccia siano solo concessioni anacronistiche che sacrificano il rispetto dell'ambiente ai desiderata di una ristretta cerchia di cosiddetti sportivi.

Simone Casavecchia 

 

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