Alfio Cavoli, noto scrittore e studioso di tradizioni popolari, ci ha lasciato. Nato a Manciano nel '27, è stato insegnante di scuola media per 4 decenni. Ma divenne conosciuto ed amato da molti da quando, come giornalista pubblicista, cominciò a collaborare per il Tirreno, Paese Sera ed altri periodici. Raccontò storia e tradizioni popolari fatte di briganti, pirati, etruschi e folclore in genere, arrivando alla realizzazione di ben 45 volumi. Ma la sua notorietà non fu solamente dovuta alle numerose opere scritte, ma anche alle sue numerose partecipazioni a trasmissioni radiofoniche e televisive.
Sul Tirreno scrive di lui Aldo Santini: "A differenza della quasi totalità degli storici regionali, fumosi e di ardua lettura, Cavoli era un giornalista che scriveva benissimo e sapeva coniugare la verità ai risvolti più interessanti.
Una volta, parlando della Maremma di cui era innamorato mi disse: «Se non ce la rovinano, qui, intorno a me, ci sono tutti gli spazi disponibili per una civiltà nuova».
Per civiltà nuova Cavoli intendeva un equilibrato sviluppo fondato sul rispetto della Natura".
Ci ha lasciati un grande maestro che ha saputo raccontarci la storia, presente e futuro.
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