“Se Napoli si vuol candidare a bruciare anche le ecoballe prodotte nel resto d’Italia allora cinque inceneritori possono avere un senso. Oppure, in Campania si è deciso di continuare a produrre una gran quantità di rifiuti per mandare a regime questi impianti a scapito delle più moderne e salutari politiche di riduzione, differenziazione e recupero dei rifiuti. Sarebbe utile sapere secondo quali stime il Premier abbia potuto prevedere l’utilità di cinque impianti quando esperti della gestione commissariale del Prefetto Pansa, avevano stimato che con due impianti si sarebbero potute eliminare sia le ecoballe già stoccate che quelle prodotte successivamente”.
Così Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente, commenta l’annuncio fatto oggi dal Premier della realizzazione di un quinto termovalorizzatore in Campania per risolvere l’emergenza rifiuti nella regione.
“La Campania ha bisogno di politiche concrete e non di proclami – ha dichiarato il presidente di Legambiente Campania Michele Buonomo -. Vorremmo la stessa determinazione nel chiedere la messa in funzione degli impianti di compostaggio nella nostra regione. Impianti ben più utili anche in considerazione del fatto che oltre 200 comuni campani fanno ormai la raccolta differenziata”.
Commenti |
||
nessun commento... |