BANKITALIA: UNA SCELTA TRAVAGLIATA. Maggioranza ancora in stallo per la scelta del nuovo governatore - ultime notizie Roma - Continuano le divisioni sulla nomina del futuro governatore di Bankitalia, alla vigilia delle dimissioni di Mario Draghi chiamato a gestire le delicate sorti della Banca centrale europea.

L'intervento di ieri di Giulio Tremonti, che ha riproposto il nome di Vittorio Grilli, attuale direttore generale del Tesoro, ha provocato le reazioni del Consiglio superiore della Banca d'Italia che ha già indicato la sua preferenza per Fabrizio Saccomanni, al momento direttore generale di Palazzo Koch, e che ha ribadito ieri la necessità di scelte che garantiscano l'autonomia e l'indipendenza di Bankitalia.

Al momento la nomina di Saccomanni, oltre a essere stata caldeggiata dai vertici della banca centrale e dallo stesso Draghi, raccoglierebbe anche il favore delle opposizioni e della parte della maggioranza avversa a Tremonti, oltre a essere gradita al Colle e anche alla Bce. E' stato tuttavia Tremonti a manifestare la sua irremovibilità, favorito anche dall'appoggio di Bossi che avrebbe espresso la sua preferenza per Grilli perchè "di Milano".

Ieri intanto sono iniziati i colloqui ai vertici istituzionali. Il governatore uscente Mario Draghi è stato ascoltato prima da Berlusconi e poi da Napolitano e lo stesso è avvenuto, dopo, per Tremonti. Anche la seduta di Montecitorio sul voto di fiducia al ministro Romano, è stata l'occasione per riportare al centro delle discussioni informali la nomina del futuro governatore di Bankitalia: Maroni avrebbe ricordato a Tremonti, la decisione condivisa dalla maggioranza ad Agosto, di seguire le indicazioni di Draghi.

La situazione in stallo sempre più evidente, è seguita con preoccupazione da Giorgio Napolitano che vorrebbe viste rispettate tutte le procedure previste dalla legge alla ricerca di una soluzione che raccolga il consenso più ampio. Berlusconi intanto prende tempo, cercando di destreggiarsi tra frondisti 'anti-Tremonti' che gli chiedono di non cedere alle richieste del titolare di via XX Settembre e il pericolo dell'ìennesima frattura nella maggioranza.

Nonostante le proposte avanzate per la ricerca di una terza via, per cui sarebbe stato indicato il nome di Lorenzo Bini Smaghi, come possibile soluzioner al problema, rimane per ora oltre all'irremovibilità di Tremonti anche quella del Consiglio superiore della Banca d'Italia, a favore del quale si sono espressi in una nota congiunta anche Casini (Udc) e Bersani (Pd) che oltre a manifestare preoccupazione per l'incertezza del governo sono convinti che "l'obiettivo fondamentale è che alla Banca d'Italia sia assicurato presto un assetto di vertice stabile; che non presti il fianco a interpretazioni negative, fondate o meno che siano, sull'autonomia della banca centrale italiana".
  

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