6 Ottobre 2011 - VITERBO, SUICIDIO DEL CAMORRISTA PENTITO. Ancora forti dubbi sulla morte di Martino Galasso - Ultime Notizie Viterbo - Ancora tutto da chiarire il mistero che avvolge la morte di Martino Galasso, ritrovato cadavere cinque giorni fa da un amico, in Via Pergolesi a Viterbo. Il 53enne, era sto un esponente di spicco del clan Galasso di Poggiomarino e aveva poi aveva collaborato con la magistratura negli anni '90, contribuendo a far luce sui legami tra criminalità organizzata e politica.

L'ex camorrista aveva già tentato il suicidio nel 1993, anno in cui Martino Galasso era già recluso e il suo clan gli chiese di uccidere il fratello Pasquale pentitosi prima di lui. In quella circostanza non riuscì a eseguire gli ordini che gli erano stati dati e  preferì morire lui stesso, per questo tentò il suicidio che però fu impedito dagli agenti della polizia penitenziaria. Successivamente divenne collaboratore di giustizia, seguendo le orme del fratello e contribuendo a combattere le associazioni mafiose campane. Martino Galasso era stato inviato a Viterbo negli anni '90 con un'altra identità, e aveva iniziato qui a collaborare con le autorità giudiziare; al momento, non era più sotto protezione ma viveva ancora nel capoluogo della Tuscia.

Massimo riserbo sulle indagini condotte dal pm Stefano d'Arma in collaborazione con la squadra mobile di Viterbo. Oltre a essere stata disposta l'autopsia sul cadavere, gli inquirenti stanno cercando di capire quali contatti abbia avuto l'uomo nei suoi ultimi giorni di vita. Sembra sempre più improbabile l'ipotesi del suicidio, lo farebbero pensare elementi come il sostegno al quale era assicurata la corda, che non avrebbe potuto reggere allo strattone causato dal corpo in caduta dall'alto verso il basso e il cappio che la vittima aveva intorno al collo, realizzato in modo sommario e sbrigativo.

Da alcuni indiscrezioni sembrerebbe che l'omicidio Galasso possa essere messo in relazione con un altro celebre caso, tutt’ora irrisolto, dove scomparve l’urologo Attilio Manca, il medico italiano che a Marsiglia prese parte all'intervento di Bernardo Provenzano, trovato nel 2004 in un'abitazione non distante da quella di Galasso: il pentito potrebbe infatti aver avuto un ruolo nella sua sparizione. 



3 Ottobre 2011 - VITERBO, TROVATO IMPICCATO CAMORRISTA PENTITO: qualcuno pensa possa esserci un legame con l'omicidio di Attilio Manca - Ultime notizie Viterbo - Non si sa bene per quale reale motivo, il probabile suicidio di un 50enne rinvenuto impiccato nella sua abitazione è stato accostato a quello del noto urologo Attilio Manca, morto in circostanze almeno controverse circa 7 anni fa.

A quanto se ne sa, l'unico legame, se così si può dire, è la zona del ritrovamento, ossia in via Pergolesi, cioè non lontano dall'abitazione nella quale, il 12 febbraio del 2004, veniva trovato senza vita nella sua casa di Viterbo il medico Manca.

In ogni caso gli inquirenti sembrano intenzionati a percorrere tutte le strade possibili, senza lasciare niente al caso e senza escludere ogni possibile pista.










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