REGIONE LAZIO, ECOSISTEMA URBANO 2011. imperano immondizia, traffico e smog, consumi idrici e cattiva depurazione. Ultime notizie - Soprattutto immondizia, ma anche
traffico e smog, cattiva depurazione: continuano a frenare Roma e i
capoluoghi del Lazio sul fronte ambientale, secondo il XVIII
Ecosistema urbano di Legambiente, realizzato con il contributo
scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la
collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore.La Capitale si piazza
a fondo classifica tra le grandi città italiane, in 10a posizione su
15; tra le medie città, Latina è addirittura penultima, al 42°
posto; Frosinone a fondo classifica tra le 45 piccole città, al 41°;
Viterbo oltre la metà classifica in 31a posizione ma anche per
trovare Rieti bisogna arrivare fino al 21° posto.
Grandi,
medie e piccole. E' questa la novità del Rapporto, decisa per
confrontare gruppi di città più omogenei: città grandi (con
popolazione superiore ai 200.000 abitanti), città medie (popolazione
tra 80.000 e 200.000 abitanti) e città piccole (popolazione
inferiore a 80.000 abitanti), rendendo “tridimensionale” la
classifica della qualità ambientale. Modifica che rende però
impossibile un confronto diretto di “posizione” con le precedenti
edizioni del Rapporto.
E' proprio la gestione dei rifiuti
uno dei fattori di maggiore pressione ambientale nelle nostre città
laziali. Roma con i suoi 661,3 kg di rifiuti pro-capite prodotti
all'anno è tra le peggiori grandi città italiane, ma il problema è
di tutto il Lazio visto che Frosinone produce ben 623,3 kg/ab/anno,
Latina 593,2 kg/ab/anno, Viterbo 538,1 kg/ab/anno ed infine Rieti
521,3 kg/ab/anno. E di tutto ciò ben poco è raccolto in modo
differenziato, non si scelgono i sistemi porta a porta e irisultati
sono ben lontani dalla media nazionale: se Verona è al 50,2% e
Torino in poco tempo è arrivata al 42,5%,Romafa un timido
passetto avanti dal 19,5% rimanendo inchiodata al 21,6%;Rietidal
12,9% passa al 14,9% e Viterbodal 10,8% al 10,9%, mentre
addirittura diminuisce Latinadal 30,1% al 29,2% e Frosinone,
dal 38,8% si colloca al 15,1%, eliminando i rifiuti da trattamento
meccanico biologico che aveva erroneamente computato nella
differenziata lo scorso anno.
Roma e il Lazio soffocano
tra ingorghi e smog, in quanto a traffico non ci batte quasi nessuno:
tra le grandi città italiane peggio di Roma, con 69 auto ogni 100
abitanti, fa solo Catania, Latina è addirittura ultima
tra le medie con 73 auto/100 abitanti; Viterbopenultima tra le
piccole con 76 auto/100 ab., Frosinone42a su 45 con 73
auto/100 ab., Rieti 38a con 70 auto/100 ab. Altrettanti i
motociclicircolanti, con la Capitale è in vetta a livello
regionale con 15 motorini ogni 100 abitanti, seguita da Viterbo che
ne conta 14, Latina 12, Rieti 11 e Frosinone 9. A fronte di questo
quadro, il trasporto pubblico non aumenta offerta e viaggiatori:Roma
rimane in testa, dopo Milano e Venezia, tra le grandi città con 64
km-vetture per abitante; Viterbo si piazza a fondo classifica
tra le piccole con solo 15 km-vetture per abitante, a Frosinonese
ne registrano 21, a Rieti25 e a 16 a Latina, quasi in
fondo tra le medie.
“Sulla qualità della vita a Roma e
nei capoluoghi del Lazio pesano la troppa immondizia malgestita, il
traffico sempre più congestionato e lo smog, i consumi idrici e la
cattiva depurazione. Dalle istituzioni servono scelte concrete,
fondamentali per uscire dalla crisi ambientale, ma dirimenti anche
per battere la crisi economica puntando su un futuro migliore per i
cittadini -dichiara Lorenzo Parlati, presidente di
Legambiente Lazio-. Per vincere sulla crescita della produzione di
rifiuti servono politiche per la riduzione e il riuso e una
differenziata che punti ovunque sul porta a porta piuttosto che nuove
discariche, bisogna scegliere la via della limitazione del traffico
privato e del potenziamento di quello pubblico per battere traffico e
smog con nuove pedonalizzazioni e ZTL, puntare dopo i referendum su
gestioni pubbliche e partecipate colpendo mancata depurazione e
perdite di rete. Se nel Lazio le politiche zoppicano, a Roma non va
meglio, si parla molto di sostenibilità, si punta addirittura su una
candidatura olimipica tutta ambientalista, ma in realtà cemento,
traffico e rifiuti rimangono i principali connotati delle scelte. Le
Amministrazioni sono troppo disattente a queste che sono le politiche
che riguardano i cittadini, non c'è più tempo, serve una nuova
prospettiva, un nuovo paradigma, che veda interventi di
pianificazione della Regione e investimenti diretti in queste scelte
dei Comuni.”
Nessun passo in avanti per le isole
pedonali, che rimangono uguali all'anno precedente:Roma ha 14
centimetri quadrati pedonalizzati per abitante,Frosinone21,
Latinasolo 2 e Rietisolo 4, mentre Viterbonon
fornisce dati. Tra le ZTL quella di Roma rimane tra le più grandi
e importanti, con 1,83 mq per abitante, ma viene superata da
Firenze, Bologna e Padova tra le grandi città; entra in classifica
Rieticon 0,60 mq abitante di ZTL, sperando che prima o poi
l'attivi seriamente. Non va meglio ai ciclisti: le poche piste
ciclabili addirittura diminuiscono con i nuovi criteri più
restrittivi di quest'anno: a Roma sono disponibili solo 1,68 metri
eq./100 abitanti, a Latinasono 2,25, a Viterbosolo
0,64, a Frosinonein aumento a 3,38 e a Rieti4,19.
Tra
le prime emergenze ambientali da affrontare resta lo
smog.LaCapitalesupera decisamente la soglia di 40 microgrammi
per metro cubo (media annua) considerata pericolosa per la salute
umana per la concentrazione di biossido di azoto (NO2) con 54,1
microgrammi, così come Frosinonecon 48 e Latinacon
44,7; calano le polveri sottili PM10, con Frosinone però comunque
a 46,5 microgrammi per metro cubo nella media annua e Roma a 30,7,
ma crescono i giorni di superamento del limite per l'ozono (O3),
con 18,6 giorni a Roma e 36 a Rieti.
Sul fronte
idrico, vanno piuttosto male Roma e Viterbo, con consumi molto
superiori alla media italiana: Roma scivola all'ultimo posto
tra le città grandi, con ben 234,3 litri di acqua consumati ogni
giorno da ciascun cittadino romano; Viterbo si piazza agli
ultimi posti fra le città più piccole con 209,6 litri/giorno
pro-capite, mentre va un po' meglio a Frosinonecon 173,7
litri, a Rieticon 157,8 litri e tra le medie città a
Latinacon 154,1 litri. Assurde le perdite d'acqua nella
rete:il dato peggiore è quello di Latina con il 62% di
perdite idriche, seguita da Rieticon il 45%, Frosinonecon
il 39% e Roma con il 27%; supera la prova, invece, Viterbo
che con l'11% di perdite di rete è seconda nel Paese tra le città
piccole.Neanche i depuratori laziali sembrano funzionare
troppo bene: l'efficienza del sistema di depurazione a Roma passa dal
97% al 90% e Rietiperde un punto percentuale passando
all'83%; Latinapur con i dati aggiornati, rimane all'84%
mentre Viterboè al 95% e Frosinonesolo all'80%.
I
consumi elettrici domestici calano quasi ovunque, ma Roma registra la
peggior performance tra i 15 grandi capoluoghi con ben 1.375
kWh/abitante al giorno; seguono Latinacon 1.237,
Viterbocon 1.156, Rieti con 1.056 e Frosinone
con 1.053. Ancora una volta i dati per solare termico,
fotovoltaico e teleriscaldamento scarseggiano o sono a valore zero:
unica eccezione si conferma anche quest'anno Frosinone, che
nel solare fotovoltaico vanta 2,59 kW installati su edifici comunali
ogni mille abitanti. Va da sé che in quanto a politiche innovative
su energia, partecipazione e pianificazione ambientale ed Eco
Management da parte delle Amministrazioni, il Lazio continui a non
dare prova di eccellenza. Poche sono anche le aziende laziali
certificate ISO 14001: Roma si piazza al penultimo posto tra le
grandi città, ma anche Latina, Rieti e Viterbo conquistano gli
ultimi posti in classifica.
Il parametro di verde
urbano fruibile (esclusi parchi e aree protette) resta basso
rispetto alla media nazionale: stabile a Rieti con 19,05
mq per abitante, che registra il valore più alto tra i capoluoghi
laziali, in leggero aumento Roma con 12,55, Frosinone
con 12,28 e Viterbo con solo 2,42 mq/abitante, ma è in calo
Latina con 4,08. Non va meglio per gli ettari comunali di
superficie verde in cui anche quest'anno spicca Roma che è
prima a livello nazionale con 3.650 mq aree verdi su ettari
superficie urbana, staccando di gran lunga Latina (466) e
Rieti (419), e ancor più Frosinone (162) e Viterbo
(128).
“Roma arranca sulle politiche per la qualità
della vita, tra immobilismo e scelte che vanno nella direzione
sbagliata -affermaCristiana Avenali, direttrice di
Legambiente Lazio-. L'Amministrazione della Capitale ha sempre
lamentato la difficoltà di agire in una grande città, ma proprio
nel confronto con i grandi centri urbani invece conquista le ultime
posizioni su traffico, rifiuti, ciclabili, persino consumi elettrici
e fotovoltaico. Sui rifiuti addirittura cresce la produzione
superando i 660 chili per abitante all'anno, mentre il Comune sceglie
di non applicare il vero porta a porta per la differenziata, passando
a uno fasullo che raccoglie a domicilio solo l'organico. Si parla
molto di riqualificazione ed innovazione, ma c'è invece un enorme
disinteresse e una grave mancanza di volontà per migliorare la
qualità della vita dei cittadini, le ricette sono note e realizzate
in molte città italiane ed europee, ci vorrebbe poco a metterle in
pratica, servono scelte immediate per liberare i capoluoghi laziali
dalla crisi ambientale.”
Ecosistema
Urbano, l’annuale ricerca di
Legambientee
dell’Istituto di Ricerche Ambiente
Italia, realizzata con la
collaborazione editoriale de Il Sole 24
Ore, quest’anno alla sua
diciottesima edizione, è realizzata attraverso questionari e
interviste dirette ai 104 comuni
capoluogo di provinciae sulla base di
altre fonti statistiche, con informazioni su 25
parametri ambientali per un corpus
totale di oltre 100mila dati. I dati di questa edizione del rapporto
fanno quindi prevalentemente riferimento all’anno
2010.