Non fa notizia se diciamo che apre un nuovo asilo nido nel V Municipio di Roma in via Iozzia per 48 bambini.
La notizia diventa sconcertante se si considera che a poca distanza dall’asilo nido c’è un’azienda chimica, la BASF/Ex Engelhard, classificata dal Comune di Roma e dall’ASL RMB come “Industria insalubre di 1° classe, dove per di più opera, 24 ore su 24, un inceneritore di rifiuti tossici e nocivi.
I Comitati, che da anni lottano per far delocalizzare questo inceneritore, sono convinti che i genitori non siano stati messi al corrente dei rischi che corrono i loro piccoli cari. Infatti i bambini, per il loro particolare metabolismo, hanno un’elevata sensibilità alle sostanze tossiche e nocive che, in questo caso, sono presenti nell’aria che essi respirano. Tali sostanze inoltre, soprattutto in tenera età, possono essere causa di sensibilizzazioni allergiche e di gravi malattie.
Per questo i Comitati hanno deciso di dare loro stessi alcune indicazioni ai genitori. In particolare:
1) Chiedere al personale dell’asilo di non aprire mai le finestre e, assolutamente, di non portare mai i bambini in giardino all’aperto.
2) Chiedere al Comune di Roma e al V Municipio di installare immediatamente nell’asilo un sistema di ricambio dell’aria che preveda filtri antiparticolato per le polveri sottili (PM10) e le nanoparticelle ( che si formano soprattutto in presenza di un “postcombustore” come quello della BASF. Inoltre sono necessari anche filtri assorbenti per le sostanze gassose nocive.
3) Lasciare i bambini all’asilo per il tempo stretto necessario almeno finché non verrà ultimato l’impianto di ricambio dell’aria.
4) Di scrivere al V Municipio ed al Comune di Roma per chiedere di mettere in sicurezza l’asilo quanto prima possibile e di esonerarli dal pagamento della quota mensile almeno fino a quando non verrà chiuso o delocalizzato l’inceneritore della BASF.
I Comitati e i Cittadini di questo territorio ribadiscono da anni la totale incompatibilità dell’inceneritore con un territorio così densamente abitato. Sono circa centomila gli abitanti e i lavoratori di Case Rosse, Settecamini, Setteville di Guidonia, Ponte di Nona, Polo Tecnologico e di tutta la Tiburtina Valley.
Proprio in questi giorni è allo studio delle Autorità il rilascio di una nuova e definitiva Autorizzazione all’inceneritore. Purtroppo si ha la sensazione che la volontà politica sia favorevole a concederla. Tanto è vero che la BASF, invece di attendere l’esito dell’autorizzazione, ha già iniziato i lavori per ridurre l’impatto visivo dello stabilimento spendendo due milioni di euro in un triennio.

I COMITATI DEI CITTADINI

NOTA: Per informazioni sulla vicenda BASF/Ex Engelhard consultate il sito dei Comitati: www.sitotiburtina.altervista.org/ambiente/

 

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