Lazio, ultime news Tarquinia, Viterbo - UnoNotizie.it - Nuove
devastazioni attendono la costa di Tarquinia, celate dietro
l'acronimo PIN (Programma Integrato d'Intervento), strumento
inventato dai cacciatori di rendite e dalla partitocrazia per
superare le regole urbanistiche e cementificare anche là dove
sembrerebbe impossibile. Una colata di cemento è in arrivo al Lido e
non è un'eredità del passato. Il PIN del Lido è roba
fresca che ricorda un po', a Tarquinia, la vicenda del cementificio di Pian de'
Cipressi di proprietà della Cordusio SpA, società anonima che cela
chissà quali interessi.
Nel 2009 il Sindaco Mazzola presentò
all'approvazione del Consiglio Comunale il progetto del cementificio
corredato di documenti fasulli; i cittadini se ne accorsero e
impedirono lo sconcio. Che c'entra con il Lido? Anche il PIN del Lido di Tarquinia
contiene dati errati e si tratta dei dati utili a far comprendere ai
non addetti ai lavori le dimensioni della colata.
Un “refuso”
anche stavolta, come fu detto per il cementificio?
Nel PIN del Lido
l'errore riguarda il numero di nuovi abitanti e questo
impedisce di capire quante casette seppelliranno ancora le nostre
migliori terre agricole. Invece di 667 abitanti, nel PIN c'è scritto
44, numero che non lascia pensare alle 200 e più villette previste e
che con l'aria che tira resteranno
probabilmente invendute. Il mattone però fa gola ai capitali da
“reinvestire”.
A questo punto è bene che parli il testo del
funzionario comunale che ha redatto l'istruttoria.
Dopo aver
affermato che il PIN trasformerà una zona destinata a verde pubblico
in una mega lottizzazione, aggiunge: “ ...
considerato che la proposta non contiene indicazioni specifiche circa
la tipologia di opere pubbliche da realizzarsi ... si ritiene
opportuno segnalare la necessità di individuare interventi
d’interesse pubblico volti a risolvere carenze, disfunzioni e
degrado dell’attuale insediamento ... sviluppandosi [il
PIN nds]
interamente all’esterno dello stesso e
rischiando
quindi
... di
costituire di fatto un ampliamento
dell’attuale
territorio urbanizzato,
con
effetti marginali di riqualificazione e riorganizzazione del
territorio.
“
Tradotto: per sua natura il PIN dovrebbe riqualificare e migliorare
il Lido di Tarquinia, ma il funzionario sembra piuttosto scettico che ciò avvenga.
Alla fine restano i soliti numeri: come terreno agricolo l'area
interessata dal PIN (quasi 14 ettari di cui 7 costruiti) vale 700.000
euro, come area urbana potrebbe valere almeno 10.000.000 di euro. Un
bel regalo per chi propone il PIN, un regalo che potrebbe generare
tanta gratitudine verso i politici.
L'Amministrazione non ha avuto
nemmeno il pudore di applicare l'Art. 8 della Legge Regionale
72/1975, specifico per gli insediamenti turistici, che avrebbe
limitato l'intervento a metà delle villette previste. Forse lo farà
in seguito per far finta di tutelare il territorio.
Articolo 8, o meno,
lo spreco di suolo agricolo va contrastato: le nuove costruzioni
inutili, ed è questo il caso del PIP del Lido di Tarquinia, servono solo ad
aggravare la già pesante crisi economica.
L'edilizia ha bisogno di
essere sostenuta verso l'unico comparto che può avere un futuro nei
tempi duri e bui verso cui ci stiamo avviando. È la manutenzione con
miglioramenti delle case esistenti, puntando su risparmio energetico,
comfort e qualità ecologica degli spazi in cui viviamo.
La manutenzione edilizia non piace a chi sogna di convertire i suoli agricoli in facili arricchimenti, grazie a politici ignoranti e miopi, ma la perdita di terre coltivabili e fertili è una sciagura che pagheremo cara.
COMITATO CITTA
COMITATO INDIPENDENTE TUTELA TERRITORIO AMBIENTE
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