LUIGI LUSI E LE OPERAZIONI SOSPETTE / Lusi, tesoriere che sfogliava la Margherita: scudati 13 milioni

Un partito di fatto 'chiuso', eppure dai conti floridi. Cosi' appariva la Margherita all'inizio del 2009. Nell'anno in cui sono confluiti nelle sue casse gli ultimi soldi del rimborso elettorale, e quando iniziavano le operazioni 'sospette' che la Procura contesta oggi al tesoriere Luigi Lusi, il fiorellino navigava nell'oro. E ciononostante batteva ancora cassa alle porte del Pd, per chiedere soldi, e garanzie sugli ex dipendenti. E' scritto nero su bianco nel bilancio di esercizio del 2008, approvato nel maggio del 2009, in possesso dell'agenzia Dire.


Nella relazione sulla gestione di quell'anno, alla voce 'fatti di rilievo dopo la chiusura dell'esercizio', Luigi Lusi fa mettere a verbale: "Emerge l'incresciosa situazione creditoria della Margherita nei confronti del Partito democratico. Infatti la Margherita sta continuando ad anticipare tutte le spese necessarie, nessuna esclusa per la vita della sede nazionale del Partito democratico".

Com'e' noto, infatti, Democratici e Margherita coabitavano (e ancora coabitano) nel collegio degli Scolopii di Largo del Nazareno. Quell'anno il fiorellino era in salute. Nel rendiconto dell'esercizio 2008 la Margherita totalizzo' un avanzo di gestione di 1 milione e 655mila euro, molto meglio della fine 2007, quando l'avanzo superava di poco i 100mila euro. Alla vigilia del primo congresso democratico, riceveva i rimborsi di tutte le elezioni dal 2005 al 2006 (circa 24 milioni di euro) e i contributi dei parlamentari (calati a 150mila euro dal milione e 337mila euro di fine 2007).

Ma i soldi in cassa non bastavano al 'fiorellino' che chiedeva ai Democratici di mantenere gli impegni presi all'atto di nascita del Pd. "Ogni spesa anticipata dalla Margherita nei confronti del Partito democratico non e' ancora stata restituita da quest'ultimo". E inoltre "ancora esistono molti dipendenti della Margherita- scriveva Lusi nel bilancio dell'esercizio 2008- i quali, pur operando presso le strutture periferiche" del Pd, "non sono stati ancora assunti dal corrispondente livello territoriale del partito democratico con giustificazioni che hanno solo il sapore del carattere dilatorio".

Lusi non risparmiava fendenti al Pd: "E' a tutti evidente che tutti i dipendenti operanti presso la sede nazionale (22) e presso quelle territoriali (18) retribuiti dalla Margherita nazionale- ancorche' tutti da sempre all'opera per il Partito democratico nazionale e territoriale- dovranno essere assunti dal Partito democratico" ai vari livelli "come loro garantito dai segretari pro-tempori del Pd".

Vuole restituire i soldi - Il tesoriere della Margherita Luigi Lusi "si e' dimesso il 25 gennaio. Risulta abbia manifestato ai magistrati inquirenti la volonta' di restituire immediatamente alla Margherita una parte importante delle somme di cui si e' appropriato depositando una fideiussione". Lo dicono i vertici della Margherita in una nota sul caso che investe il tesoriere Luigi Lusi. "E' stata investita una primaria societa' di revisione e consulenza finanziaria, la Kpmg- aggiungono- di effettuare una due diligence sui bilanci, e di assistere i tre dirigenti negli adempimenti amministrativi sino alla convocazione di una Assemblea Federale che dovra' eleggere il nuovo Tesoriere ed approvare i bilanci. Le attivita' di verifica sono iniziate, negli uffici della Margherita, gia' nel pomeriggio di ieri. La divulgazione sulla stampa delle notizie sull'indagine non muta la strategia della Margherita, che sara' di esigere il pieno recupero, in sede penale e civile, delle somme sottratte".

Fonte: Agenzia Dire
www.dire.it

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