Casa editrice Ghaleb. Ultime notizie Vetralla, Viterbo - UnoNotizie.it - Sono a dir poco commosso dalle manifestazioni di solidarietà concreta che mi sono arrivate, dall’aiuto che molti, singoli, associazioni, amministrazioni comunali, hanno voluto rivolgermi. Ultima in ordine di tempo, ma per me particolarmente significativa, quella del Consiglio Comunale di Corchiano, che ha disposto l’acquisto di libri nella misura di 0,50 centesimi per abitante.
Sono orgoglioso del fatto che testi da me editi possano essere utilizzati da una comunità così attenta alle problematiche culturali. Nell’intervento del vice sindaco Livio Martini riconosco la vera chiave del problema, che va ben sopra la mia persona specifica, ma vede al centro il mondo della cultura del nostro territorio, risorsa per ciascun cittadino. Voglio riportare un passaggio particolarmente significativo del documento redatto da Martini e presentato al consiglio comunale, perché non saprei usare parole più chiare:
"Nella consapevolezza del ruolo civile che riveste la cultura, nel fornire quelle chiavi di lettura senza le quali non sarebbe possibile alcuna elaborazione di visioni e proposte per il futuro della società, dove i più giovani saranno necessariamente chiamati a tenere atteggiamenti responsabili nel momento dell’assunzione delle decisioni nella sfera pubblica così come in quella privata, la cultura con le sue pratiche, così come ad esempio l’acqua, il territorio, l’ambiente, la memoria condivisa e il paesaggio, è un bene comune da custodire e tramandare alle future generazioni. Non solo. Si tratta di un bene comune costituente il nucleo della coscienza collettiva di una comunità o di un territorio."
Alcuni, nel mio paese, hanno voluto sminuire l’importanza del mio appello, sottolineando che negli ultimi tempi altre attività hanno chiuso i battenti, quindi sarei stato solo uno dei tanti.
Non può certo risolversi nella battaglia tra lavoratori e categorie il problema aperto dalle cattive amministrazioni. Ogni attività che chiude, ogni posto di lavoro che si perde è una sconfitta cocente per un territorio che ancora insiste a non trovare nella propria vocazione storico- ambientale, culturale e turistica quello che potrebbe rappresentare il vero volano per una economia sicuramente più lenta ma duratura. Un territorio che insiste nel miraggio di una rinascita nascosta nella devastazione ambientale e nella cementificazione selvaggia che quotidianamente si allarga sotto i nostri occhi, destinata a dare solo bagliori di ricchezza momentanea.
Concludo chiedendo un po’ di pazienza a coloro che mi hanno dato attenzione. L’obiettivo che avevo dichiarato per salvare la casa editrice era quello della vendita di 1000 libri. Sul mio sito c’è un contatore che segna il punto in cui siamo arrivati. Non posso rendere inutili gli sforzi di tanti che mi sono stati vicini, quindi ho deciso di tener duro ancora fino alla fine di febbraio, poi si deciderà. Ancora un sentito grazie, a tutti.