Non è una bell’acqua quella della foce del Garigliano. Si riscontrano salmonella in un caso su tre (35%), coliformi totali fuori norma nella metà dei casi (50%), coliformi fecali fuorilegge in quasi due casi su tre (57%), secondo le desolanti analisi realizzate da ARPA Lazio nel triennio 2006/2008, rielaborate da Legambiente Lazio in occasione della tappa di questa mattina della campagna “Goletta Verde nel Lazio”, organizzata dall’associazione ambientalista, grazie alla collaborazione dell’Assessorato all’Ambiente e alla Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio e, per questa tappa, del circolo Legambiente “Barba di Giove”. Stamattina 110 studenti del II Circolo didattico di Formia “I. Calvino” ha partecipato alle attività di pulizia e di educazione ambientale realizzate nell’ambito della campagna, a cui hanno collaborato anche il Comune ed i volontari della Protezione Civile di Minturno.

 

La situazione delle acque della foce del Garigliano è di grave inquinamento, pur se si rileva un trend di miglioramento nel corso del tempo, con forti preoccupazioni per il carico organico, ma soprattutto per le evidenze di salmonella nei prelievi effettuati anche recentemente, l’ultimo nel luglio scorso a stagione balneare pienamente in corso –dichiara Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Bisogna verificare fino in fondo le cause di questa situazione, certamente dovuta agli scarichi fognari non ancora depurati ma probabilmente anche a scarichi del tutto illegali, accelerando sul fronte degli interventi positivi previsti dalla Regione Lazio nel piano di tutela delle acque ma pure con nuove sanzioni amministrative e penali per chi usa il nostro mare come una pattumiera. Per la salmonella chiederemo oggi stesso approfondimenti all’ARPA e all’Istituto Zooprofilattico per comprendere quali sono le specie ritrovate e poterne valutare la pericolosità per l’uomo e per gli ecosistemi.

 

Analizzando nel dettaglio i dati si evidenzia che nel 2008 sono 8 campionamenti su 10 a definire il sito “non conforme” alla normativa nazionale, mentre sono 5 su 10 i campioni con Coliformi totali (limite 2000 UFC /100 ml) e fecali (microrganismi che indicano una contaminazione fecale, anche se non esclusiva, delle acque, naturalmente presenti in natura nell'acqua e nel suolo) al di sopra dei limiti previsti e nella metà dei campionamenti si registra la presenza delle Salmonelle, gruppo di batteri, presenti nelle acque di scarico, responsabili della Salmonellosi, malattia intestinale dell’uomo. Nel 2007 si registra il superamento dei limiti dei Colibatteri totali 5 volte su 12 e dei Coliformi fecali 8 volte su 12. Allarmante il campionamento con valori più elevati (10 volte il limite per i coliformi totali, 30 volte per i coliformi fecali) rilevato proprio in piena stagione balneare (08/08/2007). Per il 2007 manca completamente il monitoraggio dell’ossigeno. Nel 2006 i valori di coliformi totali supera i valori di legge 8 volte su 12 campionamenti effettuati, con valori che in 2 occasioni hanno superato il limite di 15 volte. Ancor peggiore la situazione relativa ai Coliformi fecali: il limite è stato superato in 9 campionamenti su 12, con valori pari anche 25 volte i limiti della normativa.

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