I colpevoli dei disastri gestionali in cui fanno precipitare i beni comuni vanno processati e condannati al massimo della pena: alla povertà perenne. Ci accontentiamo di molto meno: i giusti anni di galera, sequestro dei beni patrimoniali e l’allontanamento dai pubblici uffici. Senza alcuna possibilità di rientrarvi, neanche per piazza Montecitorio o Palazzo Madama, per citare emblematicamente i punti in cui più di ogni altro posto dovrebbe essere rappresentata la faccia del paese. Ma vale per Regioni, Province, Comuni e qualsiasi altra istituzione.
La gestione del Comune di Catania è emblematica di una cultura dell’impunità, dell’arroganza e della leggerezza etica nella gestione di pubblico denaro.
La voragine di “unmiliardoesettemilioni” di euro di debiti accumulati, significano che una città metropolitana di 300.000 abitanti è in ginocchio, in dissesto finanziario, al collasso istituzionale, allo smarrimento di riferimenti credibili per chi abita Catania, con conseguenze straordinariamente negative per un territorio che avrebbe bisogno dell’esatto contrario per non essere risucchiato dalla cultura del tanto peggio tanto meglio.
“La promessa paga” è la spiegazione corrente per un risultato elettorale che non ha cambiato pagina malgrado il disastro. Ma le istituzioni affondano! Ed allora chiedo al Governo se oltre ai 140 milioni di euro, intende inviare a Catania una ispezione formata da personalità indipendenti (con Decreto Legge visto che viene utilizzato con una certa frequenza) e nel giro di poco tempo ci faccia sapere nomi, fatti e circostanze. Chiedo al Presidente della Giunta Regionale Siciliana se ha nulla da dire nello specifico:ai siciliani ed al resto del paese evitando di lanciare la palla fuori campo citando altre vicende come Alitalia. Ad ognuno le sue responsabilità. Chiedo agli organi di stampa, di Catania soprattutto, se non è il caso di farsi promotori di una campagna verità facendo venir meno qualsiasi dubbio sulla trasparenza dell’informazione in una realtà in cui viene stampata la pagina di Palermo (non Catania) de “La Repubblica”, ma che sembra quasi impossibile trovare nelle edicole lasciando l’onere dell’informazione più scomoda solo alle edizioni nazionali. Chiedo a coloro che hanno dilapidato i beni di tutti se hanno pensato, almeno per un minuto, al danno per la città che si è ritrovata senza luce, con la spazzatura in mezzo alla strada, stipendi non pagati, con servizi ridotti ed inadeguati. E tutto ciò in spregio proprio verso coloro che hanno più bisogno. Vergogna!
In questi giorni circola una proposta della Lega Nord per la cittadinanza a punti per gli immigrati. Ho fatto una simulazione su un “cittadino italiano”: un onorevole recente, già sindaco di Catania. A me risulta, dopo la sottrazione di punti per demerito istituzionale, largamente extracomunitario. La Lega ha da dire nulla o conta più il colore naturale delle persone per giudicare l’essere umano?
LORENZO MAZZOLI
SEGRETARIO NAZIONALE FUNZIONE PUBBLICA CGIL
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