Acqua e caraffe. Ultime news Roma - UnoNotizie.it - Arrivano norme stringenti contro il Far west delle caraffe, utilizzate per filtrare l'acqua di rubinetto. Un mercato fiorente quello di caraffe e filtri domestici, ogni anno oltre un milione di pezzi. La notizia, data da Il Corriere della Sera, è che al ministero sostengono che gli acquirenti credano erroneamente che l'uso di un filtro possa eliminare sostanze pericolose e migliorare la qualità dell'acqua. Peculiarità anche sponsorizzata nelle tante pubblicità. Invece anche le indagini avviate da alcune Procure farebbero credere che sono convinzioni non supportate da elementi scientifici. A Torino una perizia commissionata dal pm Raffaele Guariniello ha dimostrato che l'applicazione del filtro non migliora la qualità dell'acqua di rubinetto. Al contrario, la impoverisce di sali minerali quali calcio, magnesio e potassio, necessari per l'organismo. Nonostante la società Brita, leader del settore davanti a Coop e Auchan, si era difesa dichiarando che il parere espresso dal Consiglio Superiore di Sanità la scorsa estate non ha «rilevato nessun rischio per la salute. I nostri filtri sono autorizzati in Germania e Austria», il ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha deciso di intervenire.   

Scrivono gli esperti di Balduzzi: «Questi apparecchi hanno l'unico scopo di modificare le proprietà organolettiche (sapore, odore, colore)» e una non ottimale manutenzione «potrebbe addirittura far sì che nel tempo l'acqua in uscita perda le caratteristiche di potabilità (ad esempio i corretti valori di Ph)». Per Matteo Vitali, professore associato di Igiene all'università la Sapienza, era urgente porre fine al «Far west»: «Molti apparecchi - afferma il docente - non sono costruiti con materiali idonei all'uso alimentare, sono sprovvisti di manuali per la manutenzione e di scadenze certe, fondamentali per la sicurezza del consumatore. Oltretutto modificano l'acqua indistintamente senza tener conto della sua composizione specifica. Esempio, quella di Roma è ricca di calcio e magnesio mentre quella di Torino presenta contenuti di questi sali molto piu bassi. I filtri rimuovono buona parte di calcio e magnesio senza distinguere. L'acqua di Torino così risulta estremamente povera di questi elementi. Inoltre la durezza dell'acqua non nuoce».

 Il provvedimento riguarda anche gli impianti fissi per il lavello di case private e ristoranti. Gli uni e gli altri dovranno rispondere a nuovi requisiti di sicurezza dei materiali ed essere accompagnati da dettagliate istruzioni d'uso. Non solo, i produttori hanno l'obbligo di informare correttamente i cittadini per consentire «scelte di acquisto consapevoli». Le aziende hanno sei mesi per cambiare.

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