Ministro Severino e blog, la protesta dilaga su Twitter, ultime notizie Roma - «I blog possono fare più danni dei giornali». «Il cittadino ha il diritto di interloquire con un altro. Ma deve seguire le regole». «Scrivere su un blog non autorizza a scrivere qualunque cosa, soprattutto se si sta trattando di diritti di altri. I blog hanno capacità di diffondere pensiero ma questo non deve trasformarsi in libertà di arbitrio». Pur ammettendo che sarà «difficile pensare a un obbligo di rettifica nei blog» il ministro della Giustizia Paola Severino, nei giorni scorsi ha anche avvertito il popolo della rete «che quello che voi fate ad altri potrà essere fatto a voi. Cominciate ad autoregolamentarvi».
Sono queste alcune delle riflessioni che Severino ha esternato in sede di Unione Europea a proposito di una regolamentazione comunitaria che eviti il trasferimento dei provider in paesi con una legge più permissiva e subito la rete ha reagito scatenandosi in un susseguirsi di tweet.
Alle preoccupanti dichiarazioni del ministro Severino si aggiunge anche la riesumazione della norma ammazza-blog.
Nella precedente formulazione del governo Berlusconi, l'ammazza blog prevedeva l’obbligo di rettifica per ogni gestore di un qualsiasi sito informatico che avrebbe dovuto appunto correggere ogni contenuto pubblicato sulla base di una semplice richiesta di soggetti che si fossero ritenuti lesi dal contenuto in questione, senza alcuna possibilità di replica e con la possibilità di arrivare fino a 12mila euro di multa per chi non si fosse attenuto all’obbligo di rettifica.
La cosiddetta ammazza blog, è inserita in margine ai provvedimenti sulle intercettazioni, contenuti in una sezione del ddl anti-corruzione, depositato dal Guardasigilli nei giorni scorsi alle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera e del Senato. Anche se le Commissioni parlamentari possono presentare emendamenti al testo fino all’8 maggio, quando la bozza di decreto legislativo passerà alle Camere per la discussione e per ulteriori modifiche, le proteste di esponenti della maggioranza e dell’opposizione non sono fatte attendere.
"Il paese si aspetta severe norme contro la corruzione, il traffico di soldi pubblici, la pratica corrente degli appalti gonfiati e il Pdl non trova di meglio che infilare nella bozza Severino sulle intercettazioni la norma 'ammazza blog' che aveva finto di rimangiarsi in aula appena cinque mesi fa", nota Flavia Perina di Fli. Mentre Antonio Di Pietro avvisa: "Giù le mani dalla rete" e attacca "l'odiosa norma ammazza blog, voluta già dal governo Berlusconi". Per Di Pietro "il web è un baluardo della democrazia, uno dei pochi spazi che consente ai cittadini di avere informazioni e di dire la propria" e promette che l'Idv "si batterà affinchè sia rispettato l'articolo 21 della costituzione e venga tutelata la libertà d'informazione e di espressione della rete".
Simone Casavecchia