LAZIO Ultime Notizie ROMA – www.unonotizie.it – Dopo l’emendamento del governo al decreto legge anticorruzione depositato dal Guardasigilli Paola Severino alle Commissioni Affari costituzionali e Giustizia della Camera. Si attendono ora ulteriori modifiche che i partiti potranno mettere in atto, entro oggi, 4 maggio 2012, termine ultimo fissato dall'ufficio di presidenza delle commissioni per presentare i subemendamenti al testo.
Tra le novità contenute nel testo l’aumento a cinque anni della pena massima prevista per il reato di corruzione per l'esercizio della funzione. Il testo prevede "il pubblico ufficiale che, in relazione all'esercizio delle sue funzioni o dei suoi poteri riceve per sè o per un terzo denaro o altra utilità o ne accetta la promessa è punito con la reclusione da uno a cinque anni". Viene così riformulato l'articolo 318 del codice penale, con l’obiettivo, indicato nella motivazione che accompagna il testo, "di ricostruire con maggiore precisione i 'confini' fra le diverse forme di corruzione: da una parte la corruzione propria che rimane ancorata alla prospettiva del compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio; dall'altra l'accettazione o la promessa di utilità indebita da parte del pubblico ufficiale O dell'incaricato di pubblico servizio, che prescinde dall'adozione o dalla omissione di atti inerenti al proprio ufficio".
Come ha spiegato il ministro Severino in conferenza stampa le norme anticorruzione incideranno sui processi in corso, è infatti necessario "avere il coraggio di intervenire seriamente e con razionalità. Nessuno potrà dire che si è intervenuti per incidere su un processo o un altro. E' questa la normale fisiologia e non la patologia del sistema".
Il Guardasigilli rassicura anche sulle intenzioni del governo a proposito del falso in bilancio: "ci sono dei disegni di legge pendenti presso il Parlamento. E' una materia che avrà quindi la sua autonoma trattazione. E quando se ne parlerà il governo non si sottrarrà al suo dovere", spiega.
Il ministro Severino ha ribadito anche la propria volontà di procedere relativamente a intercettazioni e responsabilità civile dei magistrati, argomenti che nei giorni scorsi sono oggetto della trattativa fra il governo e le forze della maggioranza: "le bozze sono pronte e come tutte si tratta di bozze aperte al confronto parlamentare". Il Guardasigilli ha spiegato come il lavoro fatto ai tavoli bilaterali "è stato estremamente proficuo il resto deve essere lasciato al dibattito parlamentare", auspicando di poter portare avanti i provvedimenti in tempi coerenti con le intese".
Oltre ai tempi in cui saranno dibattute le bozze di decreto il vero auspicio rimane però quello di evitare un prevedibile affossamento del decreto o una sua declinazione che vada a favorire esponenti politici interessati da tali provvedimenti perché indagati o sotto processo, rendendolo così l’ennesima legge ad personam.