LAZIO ultime notizie ROMA – www.unonotizie.it - Quando si condanna il mondo del calcio, alcuni si offendono. Purtroppo, però, è sempre il popolo calcistico a distinguersi negativamente in occasione di qualche episodio che in altri sport più di fair play non si verificherebbe mai.
L'ultimo arriva dalla finale di Coppa Italia, disputata all'Olimpico di Roma tra Juventus e Napoli. Tralasciando il fatto che il minuto di silenzio in memoria delle vittime della strage di Brindisi e del terremoto in Emilia Romagna non è stato affatto un minuto di silenzio, il peggio si verifica al momento dell'inno italiano.
Negli Stati Uniti, per esempio, questo momento è sempre molto sentito e se le superstar come Christina Aguilera e Steven Tyler steccano, non la passano certo liscia e vengono sommersi di fischi per aver compiuto un sacrielgio, ma solo dopo il termine della loro esibizione. Da noi invece è accaduto qualcosa di tutt'altro tenore.
La designata a intonare il testo di Goffredo Mameli è Arisa, cantante diventata famosa a Sanremo Giovani con "Sincerità", poi giudice della trasmissione tv X-Factor e seconda tra i big nell'ultima edizione del Festivan della Canzone Italiana.
Una volta annunciato l'inno, parte un sonoro coro di fischi da una consistente parte del pubblico, che sommerge l'ingresso della cantante. I fischi non si placano, ma Arisa coraggiosamente comincia a cantare le note del maestro Novaro. E non si sente nulla, se non gli schiamazzi dei tifosi.
Finalmente la furia delle tribune si attenua e la povera Arisa va avanti a cantare con la voce che trema, ma poi acquisisce audacia e conclude con un sonoro "Sì" dopo "L'Italia chiamò", che qualcuno del contorno finalmente raccoglie. Facendo finta di nulla, poi prende il trofeo, lo solleva e lo porta con sé fuori dal terreno di gioco. A prima vista potrebbe sembrare che i fischi fossero per la ragazza, ma in realtà erano proprio verso l'Inno italiano.
L'indignazione del presidente del Senato Schifani è evidente già dalle immagini, ma lui stesso ci tiene a condannare il gesto del gruppo di dissidenti: "I fischi all'inno di Mameli sono incivili, inaccettabili e mi hanno sconvolto: credevo che in una giornata come questa il Paese potesse dimostrare di unirsi sotto un Inno che è sinonimo di solidarietà, e non che si potesse dar luogo a gesti del genere".