EMILIA ROMAGNA ultime notizie PARMA – www.unonotizie.it - Dopo le parole, dopo i festeggiamenti, ora arriva il lavoro da fare. Per Federico Pizzarotti, primo esponente del Movimento Cinque Stelle a essere eletto sindaco in un capoluogo di provincia è il momento di rimboccarsi le maniche per risolvere il problema più grande e più difficile: i debiti accumulati dal Comune di Parma per milioni di euro.
Un successo epocale per il grillino Pizzarotti che trionfa sulle macerie della vecchia classe dirigente. Se in Italia l'antipolitica ha terreno fertile dove attecchire, a Parma la sfida era comunque facilitata da una situazione che aveva visto il comune per anni commissariato, con giunte che per oltre un decennio hanno fatto solo danni e hanno portato Parma ad accumulare un debito di 600 milioni di euro. Tale situazione insieme all’appoggio informale del Pdl ai ballottaggi hanno spianato la strada a chi si è presentato come alternativa al Pdl, ma anche al Pd. Cioè a chi, da destra a sinistra, ha governato Parma nell'ultimo, sciagurato, ventennio.
Debito e inceneritore le prime mosse. Sono stati i due cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle a Parma e saranno il primo banco di prova del neosindaco e della sua Giunta. Pizzarotti ha promesso di bloccare il tanto contestato e odiato inceneritore, sostituendolo con un centro di recupero e riciclo con trattamento meccanico biologico (TMB) con vocazione esclusiva al recupero di materia per riutilizzo industriale, impianto di compostaggio, estrusore per plastiche non-Conai.
Anzi, il neosindaco confessa che proprio la questione inceneritore ha fatto nascere quel progetto che lo ha portato a candidarsi. M5S a Parma, infatti, è nato al tavolo di un bar tra alcuni amici preoccupati delle conseguenze ambientali dell'inceneritore e che, sentendo Grillo in tv, decisero di avvicinarsi al Movimento. Unico punto critico èche la riconversione costerà 160 milioni di euro di penale nei confronti della Iren, l'azienda che ha progettato l'inceneritore, una spesa ingente per un comune già al limite della bancarotta.
Niente banche, ma moneta sonante. Ormai da anni Beppe Grillo insiste sulla questione economica; in particolare, nei suoi spettacoli/comizi e sul suo blog il comico genovese ha sempre attaccato le banche e la finanza, arrivando dopo il successo parmense a parlare di “sconfitta del capitalismo”. Con una tale premessa appare difficile che il Movimento 5 Stelle possa sedersi al tavolo con gli istituti di credito alla ricerca di una soluzione per ripianare il debito di 600 milioni accumulato negli ultimi anni. Ma se da un lato proprio Grillo esclude questa ipotesi, dall'altra Pizzarotti si smarca dal portavoce/leader del movimento e ammette: “Prima dobbiamo vedere i bilanci, poi agiremo sugli sprechi, ma un prestito-ponte ci vorrà”. Ma c'è un'ipotesi alternativa, affascinante e, sicuramente, mediatica. Creare una moneta locale, alternativa e complementare all'euro.