Oltre 50 scosse di terremoto questa notte in Emilia Romagna, aumentano morti e feriti. Ultime notizie Modena - Ancora scosse ieri per un terremoto che non accenna a fermarsi e che ha di nuovo gettato l’Emilia Romagna nella paura più totale. Tra le scosse registrate ieri quelle più gravi si sono verificate alle 9.00 e alle 13.00 del mattino, raggiungendo i 5.8 gradi di magnitudo su scala Richter, con epicentro tra le province di Modena e Ferrara. Su monito dell’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia si rimane in allarme perché il pericolo non sarebbe ancora finito e lo sciame sismico dovrebbe ancora esaurirsi.
Sono state oltre 50 le scosse di terremoto registrate anche durante questa notte nella zona dell'Emilia Romagna colpita in dieci giorni da due violenti sismi di magnitudo 5.9 e 5.8, che hanno causato un totale di 23 morti, un disperso e circa 14.000 sfollati. Secondo i rilievi dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), delle scosse registrate dalla mezzanotte alle 5:15 di oggi, 30 maggio, la più forte è avvenuta intorno alle 3:54, con magnitudo 3.4 ed epicentro in prossimità dei comuni modenesi di Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice sul Panaro e di quello mantovano di San Giovanni del Dosso.
Il bilancio della Protezione Civile riguardo al sisma di questa mattina in Emilia Romagna è per ora di 16 morti, un disperso e 350 feriti. "Il sistema di risposta attivato dal Dipartimento della Protezione Civile è pienamente operativo, potenziando quello già esistente in seguito al sisma del 20 maggio", precisa una nota.
"L'istituzione di un altro centro coordinamento soccorsi a Bologna - ha fatto sapere la Protezione civile - va a potenziare il modello d'intervento attivato sul territorio. Le Organizzazioni Nazionali e Regionali di volontariato di Protezione Civile hanno messo a disposizione ulteriori moduli assistenziali, posti letto e servizi. Oltre ad un ampliamento del 20% della capacità ricettiva delle aree di accoglienza già attivate".
Ulteriori risorse sono state messe a disposizione dal sistema regionale: "in particolare due moduli da 250 posti messi a disposizione da Anpas - Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze della Lombardia e dall'Ana - Associazione Nazionale Alpini di Treviso sono stati già inviati nei comuni di Novi e di Cento.
La Croce Rossa Italiana ha inviato due moduli per 500 posti complessivi a Concordia, mentre a Mirandola e a Cavezzo sono destinati due moduli delle regioni Abruzzo e Friuli Venezia Giulia per un totale di 500 posti. Attivati inoltre i moduli campali di Umbria, Molise, Piemonte e Lazio. Ferrovie dello Stato e nucleo genio ferrovieri hanno messo a disposizione 8 carrozze che arriveranno in serata nel comune di Crevalcore per ospitare circa 400 persone.
Conseguentemente sono stati attivati risorse e mezzi per ospitare oltre 4.000 persone da assistere nelle strutture campali. Sempre da stasera saranno disponibili ulteriori posti in strutture alberghiere grazie al potenziamento degli accordi tra la Regione Emilia Romagna e le associazioni di categoria degli albergatori.
Al lavoro nelle zone colpite duramente dal sisma sono circa 4.000 unità e 760 mezzi del sistema di Protezione Civile."Tutte le strutture operative stanno lavorando per assicurare alla popolazione coinvolta la massima assistenza - conclude la protezione civile - e ridurre i disagi di un evento che ha severamente colpito i cittadini ed il territorio".
I danni si contano, soprattutto, sul patrimonio storico e su quello produttivo. Sono inagibili chiese, palazzi storici, soprattutto quelli che ospitano i municipi, teatri. Ma, oltre a quelli dove ci sono stati vittime, sono moltissimi i capannoni industriali danneggiati. Attorno a Mirandola c'é uno dei distretti del biomedicale più avanzati e produttivi a livello europeo. "E' tristissimo - ha detto il capo dello stato Giorgio Napolitano che si trovava in visita a Gemona, dove nel 1976 ci fu uno spaventoso terremoto - muoiono gli operai e vengono meno posti di lavoro. Sono convinto che supereremo presto questo momento". Serve, secondo il presidente "un impegno per verificare come sono andate le cose e se c'erano misure che potevano essere prese in senso preventivo". L'Emilia fa, ancor di più, appello in queste ore alla propria laboriosità ed alla voglia di rialzarsi presto in piedi. Se ne è fatto interprete il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani che in mattinata ne ha parlato anche con il premier Mario Monti. "Tutto sarà ricostruito - ha precisato Errani - come detto anche da Monti, e la nostra regione non sarà lasciata sola. Questa regione - è stato il suo appello - deve trovare nell'Italia la solidarietà che ha sempre dato con orgoglio e con umiltà all'Italia". Il ministro dell'ambiente Corrado Clini ha detto che "c'é bisogno di un impegno finanziario straordinario e potrebbe essere in parte coperto superando limiti e vincoli del patto di stabilità.
L'Europa potrebbe capire che si tratta di una situazione eccezionale". Ma ha anche parlato di aggiornare la mappa del rischio sismico. Della quale questa zona, fino a pochi giorni fa, era ai margini. Il consiglio dei Ministri, convocato per domani, potrebbe decidere di reperire risorse per fronteggiare i danni del terremoto in Emilia anche da un mini-aumento dell'accisa sulla benzina. Secondo quanto si é appreso, questa sarebbe una delle diverse ipotesi che sarà sul tavolo del consiglio dei Ministri straordinario convocato per oggi a seguito del sisma.