LAZIO ultime  notizie ROMA – www.unonotizie.it – La retorica dell’unità nazionale, soprattutto in momento così doloroso per le popolazioni emiliane non sembra aver retto alla prova dei fatti. Nonostante la tanto decantata sobrietà con cui si è pavoneggiato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la parata del 2 Giugno è stata solo l’ennesima dimostrazione della superficialità di una classe politica insensibile alle condizioni del paese.

A poco è servito annullare il volo delle frecce tricolore che stranamente hanno solcato i cieli di Ostia, e ridurre i mezzi e gli uomini presenti alla parata. Dopo la sfilata degli onesti servitori della patria che avrebbero potuto essere impiegati in ben più urgenti mansioni nelle zone colpite dal terremoto, al Quirinale si è tenuto un ricevimento tanto sobrio da accogliere 2000 invitati per cui sono state stappate 5000 bottiglie di vino, più di due bottiglie a testa, oltre all’altrettanto  "sobrio" pasto. La stessa sobrietà della parata, molto ironicamente dedicata ai morti dell'Emilia.

Mentre 15 mila sfollati vengono accuditi dalla Caritas e dai volontari e molte famiglie piangono i loro morti, una classe politica festeggiava chissà che cosa con una sobrietà molto onerosa per le tasche dei contribuenti, scialacquando denaro pubblico che poteva essere destinato a quegli italiani, e sono ogni giorno di più, che terremotati o no se la passano male, molto male.

In passato, sempre in tempi di crisi fu oltremodo apprezzabile la scelta del Presidente Oscar Luigi Scalfaro di sospendere le celebrazioni del 2 Giugno per l’intera durata del proprio settennato mentre oggi, in tempi di crisi profondissima, con una disoccupazione al 10,9% il Quirinale e il suo sobrio inquilino non si degnano neanche di rivelare la spesa effettiva per la parata del 2 Giugno.

La motivazione offerta dal Colle, dopo una richiesta del Codacons, chiama in ballo la sicurezza nazionale e rasenta l’offesa:

“I documenti di cui viene richiesta l’ostensione dovrebbero essere esclusi perché ’inaccessibili’, per motivi attinenti alla sicurezza, alla difesa nazionale, all’esercizio della sovranità nazionale ed alla continuità e alla correttezza delle relazioni internazionali”

Se è vero che la sovranità appartiene al popolo come recita l’art. 1 della Costituzione Italiana, i cittadini hanno il sacrosanto diritto di sapere a quanto ammontano gli sprechi del 2 giugno, senza essere abbindolati da pseudo motivazioni che chiamando in ballo sicurezza e difesa nazionale, gettano solo fumo negli occhi dei contribuenti e vanno a giustificare l’ennesimo abuso della classe politica.


Simone Casavecchia

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