Decreto salva Emilia per far ripartire la regione dopo il terremoto, ultime notizie Bologna - Firmato ad occhi chiusi dal presidente della Repubblica, il decreto legge salva Emilia, con l’obiettivo prioritario di far ripartire l’economia della regione colpita dal sisma, per riavviare la ricostruzione e riportare così le popolazioni emiliane a condizioni di vita dignitose e normali.

Il decreto prevede interventi urgenti per le popolazioni colpite dal sisma e contiene venti articoli, che estendono lo stato di emergenza dal 21 luglio di quest'anno al 31 maggio 2013 e affida ai presidenti delle Regioni il coordinamento delle attività per la ricostruzione.

Confermato lo stanziamento di 2 miliardi e mezzo di euro: 500 milioni saranno reperiti con l'aumento delle accise sui carburanti - come prevede l'articolo 2 - più un miliardo per il 2013 e un altro per il 2014 da recuperare con la spending review. Alla ricostruzione e riparazione delle abitazioni private e degli immobili a uso non abitativo è dedicato il "famoso articolo 3", come lo definisce lo stesso Napolitano. Dispone che il titolare dell'attività produttiva debba "acquisire la certificazione di agibilità sismica" e depositarla "al Comune territorialmente competente". Il termine per presentare l'istanza di autorizzazione sismica è di 60 giorni dall'inizio dei lavori di ripristino.

Sono tre in particolare i punti ai quali è subordinata l'abilitazione temporanea. Il certificato di agibilità sismica, stabilisce il comma 8 dell'articolo 3, non può essere rilasciato in caso di "mancanza di collegamenti tra elementi strutturali verticali e elementi strutturali orizzontali e tra questi ultimi; presenza di elementi di tamponatura prefabbricati non adeguatamente ancorati alle strutture principali; presenza di scaffalature non controventate portanti materiali pesanti che possono, nel loro collasso, coinvolgere la struttura principale causandone il danneggiamento e il collasso".

Fare presto, dunque, ma senza trascurare la sicurezza, la cui verifica - ai sensi delle norme vigenti - dovrà essere effettuata entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del decreto. E dovrà essere pari "almeno al 60%" di quella richiesta a un edificio nuovo. Una percentuale da raggiungere, qualora siano necessari interventi di miglioramento sismico, entro ulteriori 18 mesi. Perché come siamo riusciti nel "miracolo" di "rialzare" la basilica di S.Francesco d'Assisi, qui rialzeremo "le vostre fabbriche, le vostre case, le vostre attività", promette Napolitano.

Ed ecco allora che il decreto prevede anche il rinvio a settembre dei versamenti fiscali, la proroga di mutui e finanziamenti, la sospensione degli adempimenti processuali e dei termini per i versamenti di tributi e previdenziali e degli sfratti. Oltre ai contributi, a fondo perduto, per la messa in funzione dei servizi pubblici, in particolare le scuole, e per gli interventi su beni artistici e culturali.

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