LAZIO ultime notizie VITERBO – www.unonotizie.it - I dipendenti del gruppo Ro.Ri, appartenente alla famiglia Angelucci, che gestisce la Casa di Cura di Nepi e la clinica Nuova Santa Teresa di Viterbo, si sono mobilitati per un presidio indirizzato alla prefettura, in piazza del Plebiscito, previsto per domani mattina dalle 9 alle 18 del pomeriggio.

''Intendiamo così – spiegano i loro rappresentanti – rivendicare i nostri diritti, in primo luogo quello a ricevere regolarmente gli stipendi. Ci siamo organizzati da soli – aggiungono – perché ormai abbiamo capito che i sindacati, Cisl, Uil e Fials, sono conniventi con la proprietà''.

La questione degli stipendi arretrati diventa ogni giorno più grave. I circa 350 dipendenti della Ro.Ri. ad oggi devono ancora ricevere la tredicesima, sebbene sia stata riportata nella denuncia dei redditi inviata loro dall’azienda, e non hanno percepito lo stipendio di maggio, che avrebbero dovuto ricevere entro il 10 del mese.

Gli Angelucci, tra i principali imputati della maxi inchiesta sulla gestione della Asl di Viterbo fino al 2009, hanno recentemente ottenuto dalla procura della Repubblica lo sblocco di una parte dei conti correnti sequestrati, per un importo prossimo ai 4 milioni di euro, proprio per pagare i fornitori e i dipendenti.

''Per settimane, ci è stato assicurato che, dopo lo blocco dei conti correnti, ci avrebbero corrisposto regolarmente gli stipendi, ma così non è stato. Non sappiamo cosa ci sia sotto. Da allora non ci è stato comunicato più nulla. Ed è inutile cercare di ottenere risposte: tutte le porte ci vengono chiuse in faccia''.

Una delegazione dei dipendenti della Ro.Ri ha già ottenuto le autorizzazioni del Comune per l’occupazione del suolo pubblico e della Digos per indire la manifestazione di protesta.

Intanto, la proprietà, probabilmente per calmare le agitatissime acque, ha convocato per oggi pomeriggio, alle 15,30, un’assemblea dei dipendenti della Casa di Cura di Nepi. “Ci è stato riferito che lo avrebbero fatto subito dopo che avevano negato il permesso alla Usb di organizzare un incontro sindacale all’interno della struttura”.

A detta dei lavoratori, infine, la proprietà deve ancora spiegare come mai, nella denuncia dei redditi, ha dato per pagata la tredicesima. “Ci stiamo informando se la procedura sia legale o meno. Non vorremmo che ci siano state fatte pagare le imposte su una somma che non abbiamo percepito. Se così fosse si configurerebbe un falso clamoroso ai nostri danni”. Nessuna informazione certa neanche sui contributi previdenziali e assistenziali: ad oggi non si sa ancora se siano stati versati.

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