PARTE LA CAMPAGNA D’AUTUNNO DEI COMITATI PER ESIGERE IL PIANO REGOLATORE DEGLI IMPIANTI DI TLC.

 

IL CONSIGLIO COMUNALE INADEMPIENTE DA TRE ANNI ANCORA NON VOTA LA DELIBERA POPOLARE !

 

 

Come se non bastassero i cronici problemi di mobilità, rifiuti, decoro urbano e quant’altro, Roma si avvia a diventare la più estesa discarica elettromagnetica d’Europa, con le circa 3 mila antenne di telefonia mobile, che costituiscono un triste e non invidiabile patrimonio di ferraglia elettromagnetica nel contesto europeo!

Il Coordinamento dei Comitati romani, impegnato da anni in una “battaglia di civiltà” per affermare nella Capitale i principi di tutela della salute, partecipazione e condivisione delle scelte di governo del territorio, ha rivolto numerosi appelli (poi rivelatisi vani)  alle istituzioni cittadine, rilevando viceversa negli ultimi mesi un netto acuirsi del conflitto sociale, per colpa di ripetuti e sconcertanti episodi di Antenna Selvaggia, che hanno prodotto forte risentimento e la compatta mobilitazione delle comunità locali coinvolte.

Il Coordinamento, quindi, oggi lancia la campagna d’autunno, per esigere dalla Giunta e dal Consiglio comunale il rispetto delle regole che il Comune si è dato per Statuto e che, esso stesso, persiste a non applicare, in un regime di sistematica e deplorevole violazione.

Dal dicembre 2005 il Consiglio comunale risulta inadempiente per non aver discusso in Aula la Proposta di Delibera di Iniziativa Popolare più partecipata della storia: quella con cui si invoca un Piano Regolatore degli impianti di telefonia mobile e radiodiffusione, oggi inesistente nella Capitale. Quasi 23 mila romani hanno sancito la volontà di dotare la città di questo prezioso strumento urbanistico, subendo invece la più grande mortificazione della storia della democrazia partecipativa.

Da oggi si apre una stagione di rivendicazione permanente per Roma e le sue comunità locali, chiamate a presidiare i valori inestimabili della salute e della dignità fin nelle sedi ove si svolge la vita istituzionale.

Da oggi i comitati, le associazioni e le comunità locali saranno impegnati a presidiare a staffetta il Consiglio Comunale, per esigere di porre fine a questa autentica “anomalia dei diritti”, per sollecitare urgenti provvedimenti capaci di arginare l’emergenza sanitaria ed ambientale in atto, dettata dall’imbarbarimento tecnologico, che oramai da anni flagella la Capitale.

 

 

Giuseppe Teodoro

Coordinatore dei Comitati romani contro l'Elettrosmog 

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