Sabato 18 Ottobre ore 22,00
Libera espressione – serata in collaborazione con Libera
“Un clown non è un orsacchiotto di peluche...un clown è un pazzo, un diverso, un libero.
Questo può regalare, o meglio vendere, pazzia, diversità, libertà...”.
Il circo di Tony Clifton mette in scena quello che fanno i bambini per divertirsi quando vengono lasciati liberi: distruggere, spaccare tutto, fare rumore, senza cercare un motivo razionale dietro le loro azioni.
All’esterno: spazio GRAFFITI per writers –
Arci comitato provinciale di Viterbo in collaborazione con il circolo Officina Belushi e Libera di Viterbo promuovono una serata dal titolo “Libera Espressione”: dalle 21,30 verranno allestiti all’esterno del locale dei pannelli per writers per esprimere il tema della Mafia attraverso l’arte dei graffiti.
Alle 22 i Tony Clifton Circus mettono in scena uno spettacolo in tournee internazionale considerato dai critici imperdibile !!!
Il Tony Clifton Circus vuole essere un’insegna luminosa, con lampadine colorate e ad intermittenza, utile a segnalare la presenza di qualcosa di inatteso.
Vincitore nel 2003 del premio Arts de Carrer di Barcellona ed ospite di numerosi festival internazionali in Italia, Spagna, Austria, Francia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Lussemburgo, Germania, Belgio,etc etc... Il progetto Tony Clifton Circus nasce da una causa scatenante, l’incontro con Anthony Jerome Clifton, un artista più o meno sconosciuto, italoamericano, la cui estetica può ridursi a quattro parole “la vita è strana”.
La formazione di questo “Circo dell’anomalia” è responsabilità di Nicola Danesi de Luca e Iacopo Fulgi.
Sono due clown molto diversi tra loro.
Nicola è cervellotico, tenta di essere razionale, politico, cosciente... ama la parola, il suono ed il senso della parola, in scena vorrebbe cantare.
Iacopo è corporale, è vittima dei suoi raptus, volutamente incosciente per sfiducia nella ragione, è umorale... balla, suda, in scena vorrebbe vomitare.
Li accompagna Enzo Palazzoni, polistrumentista e incallito piromane, divenuto ben presto colonna sonora e protagonista vitale delle loro esibizioni.
Trovare una poetica, una linea di ricerca costante al lavoro del T.C.C. non è facile, quello che cercano di mettere in scena è la stranezza, l’anomalia; amano far ridere ma ancor più amano far strozzare la risata in gola allo spettatore.
Vogliono essere riconosciuti ed apprezzati ma pensano che la strada migliore per farlo sia non essere accomodanti, non assecondare le voglie del pubblico, portare davanti agli spettatori qualcosa che sia imbarazzante più che divertente.
Da queste premesse nascono i loro spettacoli veri e propri esperimenti di comicità estrema o meglio di estremismo comico, nei quali amano mischiare la più elementare demenzialità alla sottile eleganza poetica.
Ma alla base c’è sempre l’irrazionale godimento che nasce dal mettere in scena tutto questo... da lì nasce tutto dal piacere di giocare come bambini e come bambini non chiedersi perché né tanto meno cosa significa... fare quello che pare e piace per loro è la cosa più importante e vederglielo fare, state certi, non è per nulla rassicurante.
Ass.ne cult. Officina Belushi
info: 3355756740
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