Lazio amministrative Roma ultime news www.UnoNotizie.it - Il 7 Aprile il Centrosinistra sceglierà con le primarie i candidati a Sindaco e a Presidente dei Municipi che scenderanno in campo nelle Elezioni Amministrative del 26/27 Maggio. Ad un giorno dalla definizione ufficiale dei candidati mi sento di condividere questa riflessione con tutte le persone che in questi anni hanno condiviso con me questo percorso politico attraverso il quale si legge in un comunicato "Abbiamo cercato di rendere migliore la nostra città".
Le Primarie sono un importante strumento per allargare la partecipazione tra i cittadini, per selezionare il candidato migliore della coalizione, e per costruire una piattaforma programmatica che i partiti si impegnano a realizzare se andranno al Governo ma se queste servono a dirimere scontri interni e non a parlare alla Città allora temo che ad affermarsi saranno le cordate e non le idee, buone per vincere le primarie, inutili per vincere le elezioni. Ecco le parole chiave: partecipazione, coalizione e programma.
Partecipazione. Queste primarie non hanno e non stanno generando alcun interesse nella città, salvo che tra gli addetti ai lavori, nessuno sà che si vota il 7 Aprile. Lo spostamento della data, la non sufficiente campagna di informazione e il disinteresse delle TV per queste consultazioni locali focalizzate come sono su altri eventi di carattere politico ben più rilevanti, relegano il dibattito ai soli comunicati stampa e a alle cronache di qualche giornale locale (quei pochi che ancora una cronaca locale riescono a mantenerla).
Coalizione. Ad un giorno dalla consegna delle candidature ancora non si conosce il perimetro della coalizione che sfiderà il Centrodestra e il Movimento di Grillo. Questo non è una cosa di poco conto in quanto l'ampiezza e gli attori in campo ne definiscono il programma e la linea politica. L'ingresso nella competizione, per attenerci ai nomi estremi in campo, di un Alfio Marchini (molto probabile) o di un Sandro Medici (poco probabile) sposterebbero, e non di poco, il baricentro e i contenuti programmatici.
Programma.
E' il grande assente. Dal punto di vista logico le primarie hanno
senso, a mio avviso, se funzionano nel modo che segue. Un insieme di
partiti si mette intorno ad un tavolo, ci porta le proprie idee, che, se
convergono, diventano poi un programma comune (aggiungo
che, dati tempi, a quel tavolo farei sedere anche "la società civile"
per allargare al massimo la condivisione).
Quelle idee hanno poi bisogno di essere raccontate e di qualcuno credibile che lo sappia fare, in gergo si chiama candidato. Non importa come lo si sceglie (primarie o no) quanto che si efficace, ossia sappia vincere. La scelta del candidato è quindi una conseguenza non la causa del programma. In questo momento a Roma sta succedendo esattamente l'opposto.
Infine ci sono le criticità. Le primarie si concludo il 7 aprile, nei dieci giorni successivi andrebbero espletati gli "adempimenti burocratici" quali la definizione dei candidati delle liste, il perimetro della coalizione (quale? vedi punto "coalizione") e le deposizione del programma (vedi "programma").
Le primarie non prevedono un turno di ballottaggio. Alle primarie di Sindaco sono attualmente 7 candidature e 6 sono quelle, ad esempio, alla Presidenza del Municipio XI (ex XV): teoricamente è possibile che il candidato del centrosinistra a Sindaco e Presidente di Municipio si scelto rispettivamente con il 16% ed il 20% dei voti. Un po' poco in termini relativi e drammaticamente poco se rapportato al numero assoluto dei partecipanti attesi (vedi "partecipazione").
In ultimo, data la frammentazione delle candidature e l'assenza di un vincolo programmatico forte, è possibile che mancando un luogo di ricomposizione politica questa si "risolva" dopo, con scenari poco prevedibili, se non quello della prevedibile sconfitta.
Come Centrosinistra dobbiamo ragionare su questi elementi dare nuovo significato alle parole chiave di questa competizione, mettere insieme le idee migliori e come meglio rappresentarle, altrimenti le Primarie finiranno per essere lo strumento per scegliere chi perde meglio.
Alessio Conti
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