Il comitato di lotta per la casa quattroPorte interviene sulle recenti novita' riguardo alla emergenza abitativa di Civitavecchia
In realtà il comitato quattroPorte interviene sulla totale assenza di novità riguardo alla emergenza abitativa a Civitavecchia. Il comitato quattroPorte denuncia infatti l'assoluto e miserando immobilismo dell'amministrazione comunale nel merito.
L'attuale amministrazione comunale vorrebbe relegare la questione abitativa nel limbo fumoso ed emergenziale del disagio sociale. L'attuale amministrazione comunale crede così di rendere l'emergenza-casa un caso naturale, implicitamente irrisolvibile. Il comitato quattroPorte crede invece che l'emergenza-casa a Civitavecchia abbia cause politiche evidenti e multicolori, errori storici pregressi alla spalle e indifferenze presenti sul groppone da scrollarsi velocemente di dosso.
Il comitato quattroPorte ribadisce quindi che l'unico modo per risolvere la questione della cosiddetta emergenza abitativa, questione ormai non più rimandabile, è affrontarla per quella che è: una questione politica e sociale, e quindi perfettamente risolvibile con i mezzi adeguati. Il comitato quattroPorte ribadisce le due linee guida dentro alle quali fare crescere le sue iniziative: edilizia pubblica di qualità e autorecupero abitativo.
In questi due sensi l'immobilismo dell'amministrazione comunale di Civitavecchia, nonostante gli innumerevoli stimoli di cui questi progetti sono percorsi e che vengono quasi quotidianamente sottoposti alle istituzioni competenti, è un dato di fatto.
Dove sono infatti le nuove modalità di iscrizione alle liste per le case popolari? Dov'è il nuovo bando? A che punto è la questione essenziale della costruzione di nuovi abitazioni pubbliche? Perchè la cittadinanza non ne sa nulla? Il comitato quattroPorte crede che una trasparenza maggiore e un convolgimento diretto degli interessati, per non commettere errori veniali, dettati da una certa ignoranza nel merito, e per non lasciarsi prendere dai soliti pruriti assistenzialistici, sia da considerarsi necessario.
E per la questione Ferrotel (che noi già individuammo come esperimento primario di autorecupero abitativo, quello stesso autorecupero di cui egregiamente si parla in una delibera comunale del 2007), a che punto è il passaggio di proprietà tra FS e Comune di Civitavecchia? A quando un nuovo incontro con gli occupanti del Ferrotel per iniziare la sperimentazione per l'autorecupero reale dell'edificio (legge regionale 35/1998)? Perchè il comune di Civitavecchia vuole lasciarsi scappare una occasione così interessante e ghiotta per muoversi verso una soluzione moderna ed esemplare nell'emergenza immediata (così come a Roma si fa da tempo immemore)?
L'immobilismo dell'amministrazione comunale appare disperante e, dobbiamo dirlo con amarezza, fa il paio con le recenti tristi e muscolarmente indecenti pseudo-assemblee per l'emergenza abitativa organizzate da chi è stato, ed è tutt'ora, parte in causa di questa stessa emergenza, di chi quindi essendone una causa determinante finge, con ignobile ipocrisia, di poterne rappresentare, per i soliti squallidi motivi strumentali, anche la improbabile soluzione.
Il comitato quattroPorte rende in ultimo noto che nonostante da parte nostra sia stato richiesto un incontro al sindaco, per parlare delle nostre proposte e condividerne le possibili evoluzioni, non abbiamo avuto ancora risposta alcuna dall'amministrazione comunale.
La casa è un diritto di tutti, il diritto all'abitare non è più in vendita
Comitato quattroPorte
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