Sant’Anatolia
di Narco museo canapa www.UnoNotizie.it - “Il Comune di
Sant’Anatolia di Narco, con il progetto Museo della
Canapa-Ampliamento, si è classificato primo nella graduatoria della
Regione Umbria - settore beni culturali - Asse II POR FERS
2007-2013.
È un risultato estremamente importante che dimostra come
il nostro comune, pur nelle sue piccole dimensione, si distingue per
l’attenzione che rivolge alla valorizzazione dei saperi
tradizionali e delle testimonianze culturali del suo territorio”.
Con queste parole il Sindaco Tullio Fibraroli mostra la sua
soddisfazione e quella dell’Amministrazione per l’ottimo
risultato conseguito che porta il Comune di Sant’Anatolia ad uscire
dalla Valnerina, dai confini del “locale”, e a imporsi sulla
scena regionale .
Nel Comune di
Sant’Anatolia di Narco da luglio del 2008 è stato inaugurato il
Museo della Canapa, una delle antenne dell’Ecomuseo della Dorsale
Appenninica Umbra e tanto è stato il lavoro svolto in questi anni
come corsi di tessitura, attività didattiche, visite nel territorio,
organizzazione di mostre ed eventi a tema legati alla canapa,
declinata nelle sue molteplici sfaccettature.
In quest'ultimo anno,
grazie al Museo e al lavoro della direttrice, dott.ssa Glenda
Giampaoli, si sono concretizzate due iniziative di grande importanza
che stanno creando interesse in tutto il territorio regionale e non
solo.
Sono stati organizzati,
in particolare, laboratori-scuola legati alla bioarchitettura in
collaborazione con ANAB, Assocanapa, che ha visto la partecipazione
di numerosi tecnici e operatori di settore che si sono formati e che
ora hanno iniziato a ristrutturare abitazioni nel territorio,
sfruttando le tecniche apprese nel corso del cantiere-scuola,
utilizzando materiali di scarto, il canapulo di canapa, come inerte
da costruzione per la messa in posa di intonaci in canapa e calce,
dalle interessanti proprietà fisico-chimiche e termo igrometriche.
L’uso della canapa in edilizia, in particolare, permette di
utilizzare il materiale oggetto della musealizzazione in chiave
moderna e attuale, coniugando insieme tradizione e innovazione, i due
filoni di ricerca e studio che sta portando avanti il Museo da
diversi anni.
Sarà proprio in canapa
e calce che verranno ristrutturati i nuovi locali, adibiti a
laboratorio di tessitura, che il comune ha acquistato nel 2011 per
essere utilizzati come laboratorio permanente e centro di
sperimentazione nel tessile.
Oltre all’edilizia
sono stati strutturati diversi progetti di valorizzazione del
prodotto canapa che spaziano dalle nuove applicazione nel settore dei
materiali compositi rinforzati in fibra di canapa, in collaborazione
con centri universitari di ricerca, alla cucina, alla cosmetica, al
tessile, al tessile biologico con il progetto T.U.N., al comparto
agricolo.
Per quanto riguarda
l’aspetto gastronomico, in seguito a delle ricerche effettuate dal
museo, è emerso che già dal XIV secolo la canapa, sfruttando le sue
proprietà salutari, era impiegata come alimento in cucina, sia per
la preparazione dei cibi dei più poveri sia per le mense dei papi,
come ad esempio quella di papa Martino V.
Sfruttando corsi di
formazione regionali e, unendo la competenza dell’Università dei
Sapori di Perugia, sono stati creati dei menù interamente dedicati
alla canapa che hanno riscosso un notevole interesse da parte dei
mass media e delle persone che hanno avuto modo di degustarli.
Come referente
regionale Assocanapa, inoltre, il Museo ha fornito e continua a
fornire, consulenza tecnica-agronomica relativa alla coltivazione e
trasformazione della canapa e si sta muovendo per reintrodurre in
regione la stessa coltura portando avanti progetti di filiera a
livello regionale che vedono coinvolti soggetti pubblici e privati
interessati alla valorizzazione di questa pianta.
L’esperienza che si
sta vivendo è la dimostrazione di come una piccola esperienza
culturale, come quella del Museo della Canapa, possa diventare un
volano di sviluppo anche economico per nuove forme di sviluppo
sostenibili.
Il Museo, quindi, diventa il propulsore di attività, di
cultura, di sguardi partecipati che partono dal Museo e coinvolgono
l’intera comunità, la vita degli abitanti, il passato e il
presente, diventando parte essenziale e componente del progetto prima
museale e poi ecomuseale.
Tutto questo si è
potuto realizzare solo ed esclusivamente a seguito del sostegno avuto
dalla Regione dell’Umbria, Servizio Beni Culturali che, con
apposita L.R. 24/2003, ha finanziato e sostenuto nel corso di questi
anni le iniziative del Museo.