Toscana, olio nuova legge www.UnoNotizie.it - La legge “salva olio”
fa crollare le importazioni del 20%
Francesco Sossi,
direttore Coldiretti Siena: “gli obiettivi che Coldiretti si era
posta con questa legge stanno andando a buon fine”.
Obblighi di
etichettatura e sanzioni severe spingono i confezionatori a ricorrere
di più all’extravergine italiano. Ecco il primo, tangibile,
risultato delle nuove:“Norme sulla qualità e la trasparenza della
filiera degli oli di oliva vergini” che fanno crollare (-20%) le
importazioni dall’estero.
Quando era stata approvata (dicembre
2012) la legge denominata “salva-olio”, Coldiretti Siena aveva
parlato di risultato storico e aveva dichiarato in modo convinto che
per Siena, importante provincia italiana per produzione di olio
extravergine di oliva, l’approvazione definitiva della legge creava
ottime prospettive per il nostro olio.
“I primi dati che arrivano,
a pochi mesi dall’introduzione della nuova legge, confermano che -
spiega Francesco Sossi, direttore Coldiretti Siena - gli obiettivi
che Coldiretti si era posta con questa legge sono andati a buon
fine”.
Le norme sulla qualità e trasparenza della filiera degli
oli di oliva vergini, che hanno introdotto una serie di obblighi,
controlli e regole di etichettatura per smascherare i furbetti
dell’extravergine sta iniziando a dare buoni frutti a partire
dall’aumento del 20% degli incassi dei produttori italiani.
Ma cosa
è avvenuto? “Con l’attuazione della legge i confezionatori sono
stati sollecitati - continua Sossi - a migliorare la qualità
dell'olio che vendono. In parallelo, pur se questo non era compito
della legge salva-olio, sono aumentate le esportazioni di olio verso
l’estero e, anche questo, è un segnale che indica la ricerca della
qualità da parte del consumatore”.
La legge, fortemente voluta
dalla Coldiretti, soprattutto a Siena dove si sono verificati
gravissimi episodi di cronaca, e approvata all’unanimità dal
Parlamento, si sta rilevando decisiva ed importante per uno dei
prodotti simbolo dell’agricoltura senese.
La migliore remunerazione
dell’olio, senza gravare sui consumatori, aiuta gli imprenditori
agricoli a salvare uliveti che potevano essere abbandonati con i
prezzi precedenti che non erano remunerativi per i produttori.