Dopo il ricorso a Bruxelles sugli impianti campani, continueremo a dare battaglia contro questa scelta vergognosa che farà lievitare ancora i costi sulla collettività ”
“Il governo ha presentato sui Cip6 un vergognoso emendamento, che ci auguriamo il parlamento non faccia passare”.
“Gli incentivi alle rinnovabili vadano veramente alle fonti pulite – continua Ciafani -. Basta con questo furto, che già ora pesa sulla collettività dai 3 ai 4 miliardi di euro ogni anno, prelevati direttamente dalle bollette elettriche. Estendere a qualsiasi impianto che brucia anche i rifiuti non biodegradabili la possibilità di accedere a questi incentivi è una palese infrazione alla direttiva europea sulle fonti rinnovabili e alla normativa sulla concorrenza. Legambiente ha già presentato ricorso a Bruxelles contro il cip6 ai tre inceneritori in Campania, e certo non esiteremo ora ad allargare la nostra azione contro tutti quegli impianti che usufruiranno dell’ingiusto guadagno elargito dal governo a spese dei cittadini”.
La scelta del governo contraddice infatti la direttiva 2001/77/CE che prevede incentivi economici per la produzione di energia da fonti rinnovabili come i rifiuti biodegradabili. In questo modo, lo Stato violerebbe anche la Disciplina comunitaria degli aiuti di stato per la tutela ambientale.
“Utilizzare i Cip6 per qualsiasi inceneritore – continua Ciafani - rappresenta una distorsione della concorrenza nel mercato europeo della produzione di energia perché per altri impianti in
Commenti |
||
nessun commento... |